Sono ancora evidenti i segni lasciati dal Coronavirus, che circola ancora e quindi tiene ancora in scacco molti mercati nazionali, sul tessuto socio-economico italiano.
La regione più colpita è stata la Lombardia, dove si sono concentrati i principali focolai, vera forza trainante dell’intera economia nazionale.
Camere di Commercio lombarde e Regione Lombardia, per aiutare le aziende e le attività del territorio, hanno lanciato il bando e-commerce Lombardia 2020.
L’obiettivo principale è favorire il processo di digitalizzazione delle imprese lombarde, uno step necessario per affrontare le mutate esigenze dopo l’epidemia da Covid-19.
Nel periodo di pandemia i servizi online sono stati fortemente implementati, quindi sviluppare e rafforzare le tecnologie digitali è di fondamentale importanza per adeguarsi alla nuova situazione che si è venuta a creare.
Indice
Bando e-commerce Lombardia 2020 per MPMI: cos’è?
Il bando Export Lombardia 2020 è destinato alle MPMI (microimprese e piccole e medie imprese) che maggiormente hanno subito l’impatto devastante del Coronavirus. In totale sono stati stanziati 2,6 milioni di euro a fondo perduto, equivalente al 70% delle spese ammissibili, con un contributo massimo di 10.000 euro ed un investimento minimo di 4.000 euro.
Le aziende possono quindi contare su una base solida da cui ripartire per rafforzare la loro presenza online e sviluppare i loro siti, con l’obiettivo di raggiungere mercati internazionali per estendere la produzione e la rete di partner e clienti.
Obiettivi e modalità di erogazione dei fondi
I contributi del bando consistono in un fondo perduto di massimo 10.000 euro a copertura parziale delle spese sostenute, al netto dell’Iva, con un investimento di almeno 4.000 euro. L’online rappresenta uno dei pochi sbocchi, se non l’unico, per le piccole e medie imprese alla ricerca di mercati alternativi.
Il lockdown ha imposta la chiusura non solo di locali e punti vendita fisici, ma anche delle fiere e delle manifestazioni dove buyer ed imprenditori si incontravano per relazionarsi, intrecciare nuove collaborazioni e rapporti commerciali.
Risulta quindi prioritario per le attività trovare canali alternativi al mercato domestico, al di fuori dei confini nazionali. In tale contesto la creazione di siti multilingue, il rafforzamento della presenza sui social con campagne pubblicitarie specifiche ed il restyling degli e-commerce sono azioni necessarie per rilanciare il proprio business.
Come accedere al bando e-commerce della Regione Lombardia
Per accedere ai contributi a fondo perduto per l’e-commerce, bisogna presentare la domanda esclusivamente in forma telematica con la firma digitale dalle ore 10:00 del 25 giugno fino alle ore 12:00 dell’11 settembre 2020.
Il sito dove compilare la domanda è https://webtelemaco.infocamere.it, registrandosi prima e poi seguendo le indicazioni previste. Sullo stesso portale è possibile verificare lo stato di avanzamento delle pratiche e raccogliere tutte le informazioni necessarie. Le procedure da seguire sono indicate sul sito www.registroimprese.it.
Per avere ulteriori informazioni o richiedere supporto in fase di domanda, si può inviare un’email all’indirizzo di posta elettronica imprese@lom.camcom.it presente nell’Area Servizi per le imprese- Assistenza e sviluppo PMI, oppure telefonare al numero 02-6079601. Se dovessero presentarsi problemi informatici, è opportuno chiamare il Contact Center di Infocamere al numero 0492015215.
Quali sono i requisiti per accedere al bando?
Possono accedere al bando e-commerce Lombardia 2020 tutte le attività che si configurano come micro, piccole o medie imprese. Ogni attività deve avere una sede operativa in Lombardia e regolarmente iscritta al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio della Lombardia, al momento dell’erogazione del contributo.
Questo finanziamento non è cumulabile con altre agevolazioni a fondo perduto su bandi regionali o camerali. Le imprese devono essere in regola con i pagamenti del diritto camerale annuo e non devono trovarsi in una condizione di fallimento, liquidazione, amministrazione controllata o concordato preventivo.
I legali rappresentanti, gli amministratori, i soci ed in generale tutti i soggetti indicati dall’art. 85 del D. lgs. 06/09/2011, n. 159, non devono presentare condizioni di cause di divieto, decadenza e sospensione previste nell’art. 67 dello stesso art. 85 del D. lgs. appena indicato.
Le aziende devono dimostrare di essere in regola con i versamenti contributivi, per i quali è prevista una verificata tramite DURC. Infine le imprese non devono avere forniture con una delle Camere di Commercio lombarde, nel rispetto della trasparenza dell’erogazione dei fondi.
Le aziende, che non dispongono ancora di una sede operativa nella circoscrizione territoriale della Camera al momento della presentazione della domanda, possono ugualmente accedere alle agevolazioni finanziarie per MPMI. Devono però garantire l’ottenimento di questa condizione prima della liquidazione del contributo.
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