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Come creare un sito multilingua per vendere all’estero

Vuoi espandere la tua attività oltre i confini nazionali? Allora ti spieghiamo come creare un sito multilingua per crescere ed espanderti.

Tempo di lettura: 3 minuti

Se hai intenzione di allargare i tuoi confini e vuoi dare un taglio internazionale alla tua attività online, devi chiederti come creare un sito multilingua per vendere all’estero. I motivi per farlo sono tanti: hai conquistato il mercato italiano e vuoi ingrandirti ancora di più, o magari vuoi settorializzarti in alcuni mercati di nicchia al di fuori dei confini nazionali.

Sappi che l’impresa non è facile e che richiede molte risorse sia da un punto di vista economico che di energie. Tuttavia, se fai tutto con criterio e individui la nicchia di mercato giusta, puoi fare davvero il colpo grosso e importi come un brand di valore e di prestigio anche all’estero. Può tornarti utile la nostra guida che ti spiega come vendere all’estero, ma adesso esaminiamo quali sono gli step fondamentali per creare un sito multilingua e rendere il tuo marketing internazionale.

Come creare un sito multilingua: i paesi e la lingua da scegliere

Il mercato internazionale offre tante opportunità e ci sono diverse aree, per certi versi ancora inesplorate, che possono essere conquistate. Gli Stati Uniti hanno un’economia forte, con un elevato potere d’acquisto e l’abitudine ad acquistare online. Se poi ci aggiungiamo che il “made in Italy” è fortissimo negli States, ecco che ci sono tutti gli ingredienti per sfondare soprattutto nella terra di Zio Sam se vendi prodotti e articoli di brand italiani.

Anche il Nord Europa è un mercato florido che merita sicuramente di essere esplorato, senza dimenticare i paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). In questo momento forse sarebbe il caso di escludere il mercato russo a causa della guerra con l’Ucraina, in attesa di tempi migliori.

Se proponi prodotti innovativi e difficilmente reperibili nei mercati interni di questi paesi, un marchio forte e prezzi competitivi potresti avere buone opportunità di sfondare.

Altro step fondamentale: quale lingua scegliere? Chiaramente la lingua di riferimento è l’inglese, soprattutto se intendi vendere in Inghilterra, in Australia, negli Stati Uniti e in generale in quei paesi dove la lingua madre è proprio l’inglese.

Tieni presente però che in questo caso la concorrenza sarà molto agguerrita, poiché molti dei tuoi competitor probabilmente useranno proprio l’inglese. Cerca quindi di fare un marketing settoriale e di nicchia, così da riuscire a differenziarti.

A chi affidare la traduzione?

Come creare un sito multilingua? A chi affidare la traduzione? Per risparmiare potresti pensare di affidarti a Google Translate, ma questa non è certo una pratica consigliabile.

Nonostante tutte le migliorie apportate, l’algoritmo di Google Translate potrebbe fornire una traduzione imprecisa, monca o poco omogenea, di difficile comprensione. Google non apprezzerebbe questa cosa e ti penalizzerebbe. Considera inoltre che ogni lingua ha le sue sfumature e ogni parola potrebbe avere significati diversi.

Non puoi quindi affidare la tua traduzione a Google Translate, ma devi rivolgerti ad un traduttore preferibilmente madrelingua che conosca alla perfezione le sfumature di quella lingua e che abbia una comprensione completa del mercato. In questo modo hai la certezza di scrivere e tradurre contenuti e articoli di successo e in linea con il tuo target.

Rivolgerti ad un’agenzia professionale di traduzione o a un traduttore madrelingua sicuramente ti costerà di più, ma saranno soldi ben spesi poiché ti ritorneranno sotto forma di traffico e affidabilità se crei un sito di grande impatto e ben strutturato. Al contrario potresti decidere di risparmiare all’inizio e affidarti a traduttori poco esperti o addirittura al fai da te, ma sicuramente non otterresti risultati.

Gli elementi cardine per realizzare un sito web multilingua

Concentriamoci adesso sul sito e sulla struttura che deve avere. Per prima cosa devi scegliere un dominio, qual è il migliore? Se operi in Italia .it ovviamente è il migliore, ma non è in grado di posizionarsi nei motori di ricerca all’estero.

Il dominio .com magari non è fortissimo in Italia e in Inghilterra viene battuto da .co.uk, ma è la soluzione migliore se punti a conquistare mercati internazionali.

Come per qualsiasi altro progetto, il sito deve essere di qualità, ben strutturato, con una comunicazione chiara e accattivante e con grande cura della grafica e del design. L’aspetto estetico è importante per tutti i siti, a maggior ragione all’estero dove è più complicato farsi conoscere e quindi il look rappresenta un biglietto da visita fondamentale. Capire come realizzare foto nel modo giusto è uno degli step necessari per un sito bello esteticamente e di qualità.

Devi poi dotarti di una squadra professionale e motivata per mettere a punto eccellenti strategie di marketing e di comunicazione. Anche in questo caso sarebbe preferibile affidarsi a personale madrelingua per ogni paese target, se desideri puntare su più mercati contemporaneamente.

Infine, come in qualsiasi altro sito, devi prestare molta attenzione al social marketing e alla SEO. Devi dedicare almeno un’ora al giorno per aggiornare le pagine social, dove lanciare di tanto in tanto sondaggi, sconti, contest o promo per creare maggior engagement.

Per una buona SEO è preferibile aggiornare almeno una volta a settimana il tuo blog, trattando tematiche attuali e interessanti capaci di attirare i clienti e aiutarti ad importi come un brand affidabile e autorevole nel tuo mercato di riferimento.

Difficile stabilire con esattezza i costi, che non sono comunque bassi e che dipendono dal tipo e dal numero di lingue in cui desideri tradurre il tuo sito.

Foto: Pixabay

Francesco Ferrara
Francesco Ferrara
Copywriter e giornalista pubblicista, mi occupo della stesura di articoli relativi al marketing ed alla gestione dei negozi e siti online per negozianti, argomenti sui quali ho maturato una lunga esperienza sul campo con corsi, ricerche e studi specifici.

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