Cos’è il dark social e come applicarlo alle strategie di marketing

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Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Cos'è il dark socialCos’è il dark social? Forse ne hai sentito parlare o lo hai letto distrattamente da qualche parte senza soffermarti più di tanto. Se invece ti occupi di contenuti, marketing e social media dovresti sapere cos’è. Potresti pensare che abbia a che fare con il dark web, con gli hacker, con i virus, con i malware ecc. Nulla di tutto ciò.

In realtà tutti noi, quasi ogni giorno, facciamo pratiche di dark social. Per farti capire meglio di cosa si tratta ecco qualche esempio. Supponiamo che è appena finita la tua pausa pranzo, o che stai lavorando ininterrottamente su un progetto senza staccarti un attimo per 2 ore consecutive.

Il tuo cervello ti chiede una pausa e magari inizi a girovagare per qualche minuto sul web per guardare qualche video simpatico di animali o i contenuti di youtuber e influencer. Dopo questo pieno di buon umore puoi ripartire con più energia.

Naturalmente non puoi guardare questi video in orario di lavoro davanti a tutti, soprattutto se c’è il tuo capo nei dintorni. Sei quindi costretto a guardarli senza audio oppure in maniera furtiva, senza riuscire a goderteli completamente.

Cosa fare in questi casi? Si copia l’url e si incolla nel corpo dell’email, oppure lo invii a qualche tuo familiare o conoscente per averlo sempre a portata di mano. Ecco: questo è il dark social e ora ti spiego più nei dettagli le caratteristiche e le modalità per sfruttarlo per il tuo marketing.

Cosa si intende per dark social?

Il dark social rappresenta la condivisione di contenuti, che possono essere video o articoli, tramite canali privati come email, app di instant messaging e tool.

Il termine fu coniato nel 2012 da Alex Madrigal in un articolo e descrive appunto quella navigazione per certi versi “oscura”, cioè che passa inosservata e sotto silenzio.

Ebbene si stima che circa l’84% delle condivisioni dei contenuti dai siti di publisher o di marketer avvenga proprio tramite il dark social.

Una quantità enorme di contenuti che diventa difficile tracciare. Non c’è infatti una fonte rintracciabile, come può essere ad esempio Facebook, Instagram o una ricerca su Google.

I brand ed i marketer infatti possono comodamente tracciare il percorso di un utente che condivide un link sui social con appositi tool. Cosa che invece non si può fare con il dark social. Almeno finora.

Sono infatti stati introdotti degli strumenti che consentono, in un certo modo, di misurare il dark social. L’analisi del traffico del dark social dovrebbe entrare nelle comuni strategie di misurazione del ROI dei social media, una metrica fondamentale per chi lancia campagne di marketing online.

Cos’è il dark social e come misurarlo

Analizziamoli quindi gli strumenti introdotti nel dark social per favorirne l’interpretazione e soprattutto la tracciabilità.

Potresti usare URL abbreviati per i link in uscita dei tuoi contenuti, così da avere più informazioni da analizzare. Inoltre puoi personalizzare il tuo link e renderlo più breve e pulito visivamente.

Uno dei tool principali è Hootsuite, al quale puoi accedere dalla dashboard oppure dal sito ow.ly. Puoi così tracciare e conteggiare i click sul tuo link sui social, ma anche nelle email e nei siti.

Altra pratica molto indicata è aggiungere nel sito i plugin per la condivisione, che permettono appunto di condividere i contenuti tramite mail, social, Whatsapp ecc. I tasti per la condivisione possono essere collocati in alto o in basso del contenuto, a seconda delle migliori prestazioni che offre a livello strategico.

E poi ci sono tanti tool che permettono di tracciare l’origine del traffico del dark social. Tra questi ci sono ShareThis, Po.st o GetSocial.io. Possono darti una mano anche a conoscere meglio i tuoi utenti e migliorare la customer experience.

Se operi online non puoi ignorare il dark social

Se pubblichi contenuti online per sponsorizzare un e-commerce o il tuo sito aziendale, non puoi ignorare il dark social.

Come abbiamo visto contiene un traffico altissimo che potrebbe sfuggirti, rappresentando una grande occasione sprecata.

Conoscere il dark social dei contenuti ti permette anche di capire qual è il tuo target di pubblico, cosa cerca e cosa vuole. Puoi quindi individuare più facilmente le tue buyer personas per programmare strategie di marketing mirate.

Altro dato interessate è che la maggiore parte dei click sui link condivisi tramite dark social proviene da dispositivi mobile. Un dato che non sorprende, poiché sempre più persone preferiscono navigare, fare acquisti e visualizzare contenuti da smartphone o tablet in mobilità.

Tieni presente un’altra cosa: con il dark social puoi raggiungere una fascia demografica altrimenti difficilmente intercettabile. Basti pensare che il 46% degli utenti che condividono solo tramite il dark social hanno più di 55 anni, contro il 19% degli utenti con un’età compresa tra i 16 ed i 34 anni.

Quella è forse la fascia più difficile da intercettare, ma in un certo senso quella da attenzionare maggiormente. I baby boomer, cioè persone nate tra il 1946 ed il 1964, stanno iniziando ad utilizzare sempre con maggiore frequenza i dispositivi mobile e quindi rappresentano una fetta importante di una nuova potenziale clientela che non può certo essere ignorata.

Foto: Pixabay

Francesco Ferrara
Copywriter e giornalista pubblicista, mi occupo della stesura di articoli relativi al marketing ed alla gestione dei negozi e siti online per negozianti, argomenti sui quali ho maturato una lunga esperienza sul campo con corsi, ricerche e studi specifici.

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