In qualsiasi negozio o azienda lavorano una moltitudine di persone che si relazionano tra di loro secondo regole e comportamenti più o meno condivisi. Ogni dipendente ha la sua personalità e quindi non sempre è facile trovare un “modus operandi” per andare d’accordo. Se però noti qualche frizione di troppo allora dovresti intervenire per creare un clima sereno a beneficio della produttività aziendale. Per riuscirci dovresti chiederti cos’è l’analisi transazionale, che aiuta a capire che tipo di dinamiche si vengono a creare sia a livello personale che di gruppo. Così facendo sei in grado di migliorare le prestazioni singole e di gruppo, creando un ambiente produttivo e stimolante.
Indice
Cos’è l’analisi transazionale e come funziona?
L’analisi transazionale, nota anche come A.T., è una teoria della personalità formulata verso gli anni ’50 dallo psichiatra canadese Eric Berne. Pur essendo piuttosto datata, ancora oggi è estremamente moderna e aiuta a capire come i dipendenti si comportano sul luogo di lavoro e come intervenire per attivare un cambiamento se necessario.
Oltre a migliorare il clima azienda, si riesce anche a motivare il team di vendita e creare relazioni solide e durature tra i vari membri dello staff. L’analisi si basa si tre presupposti fondamentali:
- ognuno è ok;
- ognuno ha la capacità di pensare;
- ognuno può decidere il proprio destino.
Fondamentalmente questo modello nasce come approccio terapeutico di natura psicoanalitica ed è stato applicato per la prima volta nell’ambito della psicoterapia individuale e di gruppo, per poi essere sdoganato in altri contesti come appunto quello aziendale, ma anche quello educativo e organizzativo.
Cosa sono gli Stati dell’Io?
L’analisi transazionale si basa sulla teoria degli Stati dell’Io, secondo la quale ogni persona è in grado di esprimere se stessa e di autodefinirsi in base agli stimoli esterni. Le modalità di esprimersi si distinguono in:
- Stati dell’Io bambino: le persone reagiscono secondo comportamenti ed emozioni consolidati nel corso dell’infanzia;
- Stati dell’Io adulto: le persone agiscono in maniera diretta secondo quello che pensano e provano in quel preciso istante e luogo;
- Stati dell’Io genitore: le persone agiscono seguendo schemi comportamentali e abitudini apprese dai genitori.
Ognuno di questi Stati ha un suo valore e contribuisce alla formazione di una persona, ma uno di loro a seconda dei casi potrebbe prevalere sull’altro determinando uno squilibrio a livello psicologico.
Quando uno Stato dell’Io si interfaccia con quello di un’altra persona si crea una relazione, uno scambio chiamato transazione. Se entrambe le persone di interfacciano e reagiscono agli stimoli secondo lo Stato dell’Io bambino, non ci sono problemi. In caso contrario si rischia che uno dei due venga prevaricato dall’altro e questa situazione porta a squilibri che creano problemi.
Di volta in volta bisogna capire in che Stato dell’Io si trova l’interlocutore, così da poter regolare i proprio comportamenti che rischiano di provocare squilibri e disfunzioni nelle relazioni che si ripercuotono negativamente all’interno dell’azienda o del negozio.
Cos’è l’analisi transazionale e perché è utile in azienda
L’analisi transazionale aiuta a comprendere le dinamiche all’interno dell’azienda per capire come gestire il personale di un negozio fashion retail, ma in generale di qualsiasi punto vendita o azienda dove ci sono più persone che lavorano insieme.
L’A.T., sfruttando gli Stati dell’Io, aiuta ogni dipendente a lavorare sulla propria crescita e sul cambiamento individuale per rapportarsi al meglio con i colleghi, ma anche a migliorare professionalmente e umanamente.
Sempre sfruttando gli Stati dell’Io, l’analisi analizza gli stili di leadership, per capire se i manager e i capi si stanno interfacciando nel modo giusto con i dipendenti, tenendo conto delle loro peculiari caratteristiche psichiche e mentali.
Un altro concetto importante è quello di feedback, chiamato carezza. Nell’analisi transazionale la carezza può essere un atto di riconoscimento come un complimento, un sorriso o un premio, o anche un richiamo o un rimprovero.
Esistono tante tipologie di carezza, ma ognuna di loro fa sentire il dipendente importante e valorizzato. Anche un rimprovero, se fatto nei modi e nei tempi giusti, sprona realmente il dipendente a fare meglio poiché capisce il suo errore e lavora per automigliorarsi.
Secondo il modello di Berne esistono 4 posizioni esistenziali nel rapporto e nella comunicazione tra colleghi:
- io sono ok, tu sei ok;
- io sono ok, tu non sei ok;
- io non sono ok, tu sei ok;
- io non sono ok, tu non sei ok.
Chiaramente la relazione ottimale è la prima, poiché consente di costruire un rapporto sano e di fiducia, ed è proprio quella che bisogna raggiungere.
I vantaggi per aziende e dipendenti
Ecco quali sono i vantaggi che le aziende, e chiaramente anche i dipendenti, possono conseguire dopo aver messo in pratica un’attenta analisi transazionale:
- maggiore consapevolezza di se stessi, dei propri mezzi, delle proprie abilità e anche dei propri limiti;
- maggiore capacità di comunicazione e di lavorare in sinergia con altre persone per risolvere i problemi;
- migliore gestione dei feedback ricevuti, sia positivi che negativi;
- miglioramento generale del clima aziendale;
- maggiore talent attraction e capacità di ridurre il turn over aziendale.
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