Se vuoi importi come un punto di riferimento non solo in ambito di mercato, ma anche etico e sociale, allora devi chiederti cos’è il brand activism, noto anche come marketing dell’attivismo. Possiamo definirlo come l’impegno che si prende un’azienda in ambito sociale, magari per supportare il riciclo di materiali o per abbracciare cause sociali come il supporto ai bambini di Gaza o alla popolazione sfollata dell’Ucraina, o la difesa di cuccioli abbandonati o soggetti deboli vittime di violenza.
Nel brand activism le aziende prendono posizione su questioni sociali, politiche o ambientali di un certo rilievo. Invece di restare neutre, o limitarsi a vendere i loro prodotti, si schierano apertamente su questioni di interesse pubblico e spesso promuovono cambiamenti sociali o politici attraverso le proprie azioni e comunicazioni.
L’azienda quindi non ha come obiettivo solo quello di guadagnare, che naturalmente non può passare in secondo piano, ma si pone come attore attivo e punto di riferimento per tutte le attività di tipo sociale sul proprio territorio. Di seguito analizziamo quali sono gli obiettivi principali e anche i vantaggi del brand activism.
Indice
Cos’è il brand activism e quali sono gli obiettivi
Il brand activism mira a promuovere valori sociali, ambientali e politici tramite le iniziative adottate da un’azienda. Sono diversi gli obiettivi che si possono perseguire con questo approccio: un maggiore engagement e fidelizzazione dei clienti, la differenziazione sul mercato dagli altri competitor, la costruzione di una reputazione positiva e l’attrazione di una base di consumatori più attenti alle tematiche green.
La cosa importante è che le iniziative intraprese siano reali e che dietro non si nascondano pratiche di greenwashing, cioè pratiche truffaldine che mirano a costruire un’immagine ambientalista ed etica di un’azienda, ma di fatto senza essere supportate da azioni concrete.
Fare finta di adottare azioni virtuose e con finalità sociali ed eco-friendly rischia di avere un effetto boomerang, quando i consumatori scoprono il “trucco”. Il caso-Balocco di Chiara Ferragni è un esempio lampante di come un’iniziativa benefica, se non strutturata correttamente o se caratterizzata da pratiche poco trasparenti, possa trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Sfruttare ingannevolmente questioni social per scopi di marketing senza un reale impegni dietro, oltre che poco etico, può essere estremamente dannoso e controproducente. Assicurati quindi che tutte le tue iniziative siano chiare e finalizzate a raggiungere realmente gli obiettivi che hai promesso.
Altro obiettivo importante del brand activism è creare un legame sempre più forte tra il marchio e i consumatori che condividono gli stessi valori, oltre che influenzare positivamente la società nel suo complesso.
Quali sono i vantaggi per l’attività?
Uno dei vantaggi principali del brand activism, anzi forse il più importante, è la capacità di coinvolgere i propri clienti che si sentono parte di un progetto che sta facendo realmente qualcosa di positivo per l’ambiente, per il sociale e in generale per la propria comunità. Il brand activism aumenta l’engagement dei consumatori, che si rispecchiano nei valori del marchio.
Tutto questo migliora naturalmente la reputazione dell’azienda, che si pone come un punto di riferimento per la comunità e che dimostra realmente il suo impegno verso l’ambiente e il sociale. Anche da un punto di vista culturale cresce la cosiddetta brand reputation dell’azienda, che si dimostra un’attività moderna e attenta alle problematiche attuali.
Tutto questo processo rafforza la fidelizzazione dei clienti e di conseguenza va migliorato l’intero processo di customer care. Devi infatti creare una rete di supporto in grado di rispondere a tutte le domande che i clienti possono porre sulle iniziative e sulle loro modalità.
Affrontare questioni sociali o ambienti può ridurre il rischio di crisi reputazionali, che sono dietro l’angolo soprattutto sui social, dove basta uno scivolone per mandare all’aria anni di lavoro. Un post sbagliato, una frase male interpretata o un paragone poco opportuno può passare più sotto silenzio se la firma è di un brand che si è sempre distinto per impegno sociale.
Come fare brand activism?
Le strade per fare brand activism sono diverse e a tua disposizione ci sono vari canali. Tra questi ci sono i siti web da ottimizzare in chiave SEO secondo gli obiettivi sociali e ambientali che ti sei posto e i canali social, vetrine importantissime per dare visibilità alle tue iniziative e alla tua azienda. Puoi utilizzare anche canali più tradizionali, come le tv e le radio, usando foto, video e contenuti professionali per avvicinare il pubblico interessato alle tue attività e alle tue iniziative.
Studia e metti in piedi un’efficace strategia di content marketing, capace di far conoscere il tuo brand online. Adoperati a cercare iniziative per diffondere le tue attività di tipo social anche offline. Spiega bene in cosa consistono e come si snodano i tuoi progetti, poiché le persone vogliono conoscere esattamente come funziona il tuo attivismo sociale e come partecipare.
Questa forma di attivismo può assumere diverse forme, come ad esempio campagne pubblicitarie che sostengono cause sociali, donazioni a organizzazioni non profit, o ancora politiche aziendali che promuovono la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.
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