Se stai cercando un modo innovativo per trovare nuovi clienti offline e online devi chiederti cos’è il buzz marketing. Con il termine “buzz” si fa riferimento al chiacchiericcio, al parlare di un brand, di un prodotto o di un evento virale, in pratica al passaparola. Ma il passaparola è una tecnica vecchia! Certo, ma bisogna fare due considerazioni. Per prima cosa pur essendo una tecnica sicuramente antica il passaparola, anche nell’epoca della digitalizzazione, continua ad essere una delle forme di pubblicità più efficienti sia nell’online sia nell’offline.
Inoltre il passaparola è stato modernizzato e ottimizzato con nuove tecniche e strategie di marketing, risultando ancora estremamente performante anche in un modo dominato dalla tecnologia. E allora conosciamolo meglio questo buzz marketing per capire come sfruttare al massimo le sue potenzialità.
Indice
Cos’è il buzz marketing?
Il buzz digital marketing si basa sul fatto che le persone parlano di un brand o di un prodotto con altre persone, diventando esse stesse ambasciatrici dell’azienda. Si può utilizzare il buzz marketing nell’online, rendendo ad esempio virale un hashtag o un meme sui social, o anche nell’offline creando un trend di cui tutti parlano a scuola, negli uffici, nelle università.
Quando un argomento diventa virale, le persone iniziano ad informarsi perché vogliono condividere le loro esperienze e le loro opinioni e perché desiderano essere accettate in una determinata cerchia. Tutti vogliono dire la loro su argomento in topic, quindi bisogna essere bravi a creare un trend che attira e che incuriosisce.
Del resto questo è anche il concetto sul quale si basa l’inbound marketing, che non è invasivo ma che anzi attira i clienti in modo naturale, facendo in modo che siano loro ad avvicinarsi all’azienda e non viceversa.
Come organizzare campagne di buzz marketing?
Il primo passo per una campagna di buzz marketing efficiente è creare un argomento virale, capace per l’appunto di innescare il passaparola. In realtà una regola vera e propria non esiste, ma bisogna comunque seguire alcune direttive.
Sicuramente è opportuno creare qualcosa di inaspettato, di strano, che genera suspense, che sia ironico e addirittura polemico e che in qualche modo rompe la solita routine.
Può essere anche un evento o un’azione specifica, ciò che conta è creare aspettative e curiosità nelle persone che iniziano così a parlarne con amici, colleghi e familiari.
La viralità è la linfa vitale da cui attinge il buzz marketing che riesce così ad accendere i riflettori sul brand. É importante anche il tempismo, quindi cavalcare l’onda di un trend che va per la maggiore sui media e sui social.
Per una campagna di buzz marketing vincente bisogna considerare altri due aspetti: il proprio target di pubblico e le persone alle quali rivolgersi per avere successo.
Rendere virale un trend è importante, ma bisogna comunque capire qual è il proprio target di pubblico. Se i tuoi clienti sono principalmente ragazzini e adolescenti, non ha molto senso concentrarsi su un trend che potrebbe interessare solo Millennial oppure over 50.
Inoltre devi facilitare la propagazione del messaggio, rivolgendoti ad influencer e opinion leader che aumentano la visibilità delle tue campagne.
Stabilisci gli obiettivi
Per rendere vincente la tua strategia di buzz mkt devi fare un altro step: definire gli obiettivi che intendi raggiungere. In base ad essi devi infatti progettare e studiare la tua strategia futura.
Il passaparola può infatti avere molte finalità e lo si può usare ad esempio per il lancio di un nuovo prodotto. In tal caso bisogna spingere sulle caratteristiche peculiari dell’articolo ed evidenziarne i tratti peculiari che lo contraddistinguono dagli altri prodotti simili.
Oppure l’obiettivo potrebbe essere aumentare la brand awareness dell’azienda, quindi in questo caso è opportuno spingere sui vantaggi e sui benefici offerti, sui servizi efficienti e in generale sulle esperienze d’acquisto positive che contribuiscono ad ampliare l’appeal del brand.
O magari la campagna può essere finalizzata esclusivamente alla vendita di un prodotto, quindi sarebbe il caso di spingere sulla convenienza o sul buon rapporto qualità/prezzo, sempre tenendo presente il proprio mercato di riferimento.
Dopo ogni campagna è fondamentale monitorare i risultati, per capire se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati oppure se è il caso di apportare qualche miglioria.
Esempi di buzz marketing
Chiudiamo infine con alcuni esempi di buzz marketing, che possono servire come fonte di ispirazione. Un po’ di tempo fa Heineken lanciò l’hashtag #OpenYourWorld, un invito ad ampliare la propria mente e abbracciare temi molto sensibili e dibattuti come l’integrazione e il rispetto del prossimo.
In tale ottica è altrettanto efficace la strategia di comunicazione di Apple, che ha sempre puntato sul concetto di bello e di straordinario capace di incuriosire i suoi clienti o lead.
Starbucks, più che sui singoli prodotti, ha puntato ad enfatizzare l’esperienza vissuta nei suoi punti vendita. I clienti possono stare seduti nelle caffetterie tutto il tempo che desiderano e all’occorrenza usare il wi-fi e collegare i propri pc e smartphone per fermarsi a studiare e lavorare. Un’esperienza del genere resta impressa nella mente e spinge i clienti a parlarne, trasformandoli così in veicoli pubblicitari itineranti e a costo zero.
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