L’ecommerce sta notevolmente cambiando pelle in questi ultimi anni e si stanno introducendo nuove tecniche di vendita per sfruttare i vantaggi offerti dalla digitalizzazione. Tra queste c’è ad esempio la strategia del Buy Now Pay Later, un pagamento a rate che consente ai consumatori di acquistare un prodotto (generalmente costoso) per poi pagarlo a rate. Alla luce dell’evoluzione del commercio online possiamo individuare 4 tipologie di ecommerce: B2B, B2C, C2B e C2C.
Con il termine ecommerce si fa riferimento ad “electronic commerce”, cioè “commercio elettronico”, che presuppone la vendita di beni e servizi tramite l’online. Le modalità e soprattutto gli attori però possono essere diversi e così nascono le 4 tipologie di ecommerce menzionate che analizziamo nei successivi paragrafi.
Indice
Tipologie di ecommerce: B2B
Tra le tipologie di business più comuni c’è il B2B, ossia Business to Business. Ad interfacciarsi sono proprio le aziende che scambiano prodotti o servizi.
Le imprese possono conoscere nuovi fornitori o acquirenti e allo stesso tempo affacciarsi su nuovi mercati. L’azienda che compra un prodotto o un servizio può essere l’acquirente finale, oppure può decidere a sua volta di rivenderlo ad un altro cliente.
Solitamente le transazioni B2B hanno un ciclo di vendita più lungo, ma gli acquisti sono più ricorrenti e numerosi e i valori degli ordini sono più alti.
I vecchi cataloghi sono ormai stati sostituiti dalle vetrine e-commerce, dove le aziende acquirenti possono consultare e conoscere più facilmente i prodotti in vendita.
Da segnalare un altro dato interessante: nel 2020 metà degli acquirenti B2B erano Millennial, circa il doppio rispetto al 2012. Questo significa che sono soprattutto i Millennial ad effettuare transazioni commerciali B2B, quindi anche l’età media dei fruitori si sta abbassando e questa tipologia di ecommerce continuerà ad essere sempre più centrale.
B2C: Business to Consumer
L’ecommerce Business to Consumer (B2C) è il modello di business più comune e prevede la vendita delle aziende ai clienti finali, che sono praticamente privati e singoli utenti.
Le modalità di acquisto rispetto al B2B sono differenti. Il processo decisionale per concludere un acquisto sono molto più brevi, anche perché si tratta di pochi prodotti che generalmente hanno costi contenuti.
Nel B2B le aziende solitamente acquistano un notevole quantitativo di merce che ha chiaramente un costo elevato. Prima di dare l’ok quindi effettuano una serie di studi e di analisi per valutare l’effettiva convenienza di quell’acquisto.
Nel B2C invece il cliente finale acquista in genere un prodotto di poche decine di euro, quindi non c’è bisogno di effettuare troppe analisi.
Poiché il ciclo di vendita è più breve le aziende investono meno, in termini di marketing, rispetto al modello B2B. Chiaramente il valore medio degli ordini è inferiore, così come il numero di ordini ricorrenti.
Le app mobili, le pubblicità native, il remarketing e il retargeting sono le principali strategie adottate dalle aziende per ottenere maggiore visibilità e per conquistare nuove nicchie di mercato.
C2B: Consumer to Business
Un modello di business particolarmente innovativo è il C2B, ossia Consumer to Business, dove gli stessi consumatori mettono a disposizione i loro prodotti e i loro servizi affinché le aziende facciano delle offerte per acquistarli.
Il principale vantaggio di questo modello è la competitività dei prezzi, che di fatto possono essere concordati tra i due attori chiamati in causa. In genere è il consumatore che stabilisce un prezzo di partenza, ma le stesse aziende possono entrare in competizione tra di loro per l’acquisto finale.
Le aziende possono ad esempio contattare gli influencer in modo da commercializzare i loro prodotti sui social media, riuscendo a conquistare le nicchie di mercato ritenute interessanti.
C2C: Consumer to Consumer
L’ecommerce C2C infine vede coinvolti solo i consumatori finali che si scambiano online prodotti, servizi o anche informazioni. Un utente allo stesso tempo può essere sia un venditore sia un acquirente.
C’è poi una terza parte, cioè la piattaforma dove avvengono gli scambi commerciali e dove si effettuano le transazioni. In questo particolare modello di business rientrano anche le aste online.
Un esempio lampante di piattaforma C2C è eBay, dove sono proprio gli utenti a vendere e acquistare ogni tipo di prodotto.
In genere sono considerate piattaforme C2C i marketplace online, che creano una rete tra gli stessi consumatori per consentire lo scambio finale tra di loro. Il ricavo per le piattaforme terze deriva dalle commissioni sulle transazioni o dagli annunci pubblicitari.
Qual è il modello di ecommerce perfetto secondo le tue necessità?
Per capire qual è il modello di ecommerce più adatto alle tue necessità per prima cosa devi chiederti chi è il tuo cliente finale e quali sono le sue abitudini d’acquisto per offrire un servizio personalizzato.
Altro aspetto importante è il prodotto venduto. Se produci i tuoi articoli, la vendita all’ingrosso sembra la soluzione migliore. Se invece distribuisci prodotti di altri, è meglio puntare sul marketing diretto.
Qualunque sia il business scelto, analizza la concorrenza per capire qual è il tuo posizionamento agli occhi dei tuoi clienti finali e adotta le soluzioni per crescere e per rendere sempre più appetibile il tuo prodotto.
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