LinkedIn Stories addio: quelle che erano insistenti voci di corridoio fino a qualche settimana fa, ora sono diventate una realtà. L’annuncio è stato dato proprio su Pulse da Liz Li, responsabile di prodotto della piattaforma. A quanto pare la funzionalità non ha ottenuto il successo di pubblico sperato, anche se l’azienda ha provato a glissare sull’argomento.
Tuttavia l’esperimento delle Stories di LinkedIn non va completamente in pensione. Il social network dedicato al mondo del lavoro ha infatti annunciato che le Stories verranno sostituite da contenuti più performanti e con un maggior tasso di coinvolgimento. Le Stories di Instagram non saranno più fruibili sul social a partire dalla fine di settembre.
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LinkedIn Stories addio: cosa non ha funzionato?
Le Stories generalmente hanno riscosso un grande successo su piattaforme come Facebook o Instagram, perché su LinkedIn non è successa la stessa cosa? In effetti i video non dispiacciono affatto agli utenti di LinkedIn, che anzi possono dare una presentazione maggiormente d’impatto e personalizzata in base alla loro professione.
Tuttavia preferirebbero qualcosa di più duraturo, che resti nel tempo e che può essere facilmente recuperato sui profili. Per un professionista diventa frustrante creare un video studiato a tavolino e pensato a lungo, per poi renderlo visibile per un periodo limitato. Le Stories infatti hanno una durata piuttosto ridotta, solo 24 ore.
I professionisti di certo non possono perdere tempo ogni giorno per creare dei video che hanno una durata così effimera. Cosa ben diversa su social come Facebook ed Instagram, o su servizi di messaggistica come Whatsapp, in quanto ambienti digitali più goliardici dove non è necessario creare contenuti di alta qualità o troppo professionali. In questi casi la creazione del video è molto più spontanea e non richiede alcun impegno.
Sarebbe proprio questa, seconda LinkedIn, la principale criticità che ha impedito alle Stories di imporsi e di avere successo tra i suoi utenti.
Finisce l’epoca delle Stories?
É innegabile che le Stories sono state, e lo sono ancora, tra le funzionalità maggiormente apprezzate dal pubblico per la loro immediatezza. Tuttavia è opportuno sottolineare una cosa: la fine delle Stories su LinkedIn coincide con la chiusura di Fleet su Twitter, cioè la funzione che consentiva di pubblicare contenuti temporanei. Sta quindi finendo l’epoca delle Stories?
Sicuramente è presto per recitare il “de profundis” delle Stories, anche perché continuano ad andare fortissimo su tantissimi altri social. Molto dipende quindi come e dove vengono utilizzate le Stories, anche se alcune valutazioni vanno fatte.
Su Twitter ad esempio sta prendendo sempre più piede Spaces, dove poter organizzare dirette audio a pagamento per le quali è richiesto un biglietto per partecipare. Anche LinkedIn sta pensando di investire maggiormente in dirette ed in stanze audio tipo Clubhouse, una soluzione che si sta diffondendo velocemente.
Non siamo certo giunti alla fine delle Stories, ma stanno facendo capolino altri social media trend che danno più risalto alla voce rispetto alle immagini e che sicuramente non possono essere ignorati. Per portare la propria attività al successo su LinkedIn la piattaforma sta comunque pensando a dei contenuti alternativi, in grado di coinvolgere maggiormente gli utenti.
Stories LinkedIn addio, in arrivo contenuti più ricchi e colloquiali
Pur annunciando l’addio alle Stories di LinkedIn, la piattaforma non intende rinunciare ai video che rappresentano comunque una risorsa da sfruttare. Sulle pagine di LinkedIn si legge quanto segue: “Il format delle Stories si evolverà in un’esperienza video reimmaginata all’interno del mondo LinkedIn, più ricca e colloquiale. Intendiamo usare il mix di media ed i tool creativi delle Stories in modo più consistente sulla nostra piattaforma, mentre lavoriamo per integrarli in maniera più forte nella tua identità professionale”.
Arriveranno quindi nuovi contenuti in sostituzione delle Stories, anche se LinkedIn non si sbilancia più di tanto né fornisce troppe informazioni. C’è però un indizio molto interessante, come fatto notare dagli esperti del settore, è cioè l’acquisto di Jumprope da parte di LinkedIn.
Cos’è Jumprope? Si tratta di un’app video intuitiva e facile da usare che consente di creare tutorial, guide e contenuti sullo stile “how to”. Una scelta che lascia supporre la possibilità di creare video molto più dettagliati e professionali, tarati e plasmati sul mondo del lavoro, anche da un punto di vista del design e dell’estetica.
Verrà comunque dato ampio spazio alla creatività, un fattore fondamentale per personalizzare i propri video e costruire una propria identità. Non a caso, tra i pochi rumors filtrati sull’argomento, si è saputo che saranno messi a disposizione degli utenti adesivi e filtri che consentiranno di sviluppare video creativi e soprattutto coinvolgenti.
Proprio il concetto di “engagement” è venuto meno nelle Stories di LinkedIn, laddove è invece fondamentale coinvolgere attivamente gli utenti. Dovrebbe arrivare un’altra interessante “funzione”, cioè la “domanda del giorno” che consente di realizzare video a tema per rispondere in modo diretto alle domande degli utenti e fare lead generation per aumentare clienti sul web.
Fonte foto: Pixabay