Cashback e scontrino elettronico sono tra le principali novità introdotte negli ultimi tempi dal Governo per sostenere esercenti e commercianti.
Adesso però cambia tutto con il varo delle nuove misure, anche alla luce del nuovo andamento della pandemia.
É stato annunciato lo stop del cashback, il sistema di rimborso di Stato del 10% su tutte le spese effettuate con bancomat, carte di credito ed app di pagamento.
Sono subito scoppiate le polemiche, tant’è che c’è stato un parziale dietrofront di Draghi, il quale ha annunciato che il cashback sarebbe comunque ritornato nel 2022.
Intanto sono state introdotte nuove misure per cercare strade alternative e permettere a negozianti ed esercenti di uscire fuori dalla crisi economica, dettata da quella epidemiologica.
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“Parcheggiato” il cashback per 6 mesi: come cambia il calendario dei rimborsi?
I rimborsi inizialmente erano previsti entro due mesi dalla fine di ogni semestre. Con la sospensione momentanea del cashback la nuova scadenza slitta quindi al 30 novembre, sia per il periodo appena concluso sia per i 6 mesi del prossimo anno. Prevista anche una nuova proroga per l’invio delle cartelle esattoriali dal 30 giugno al 31 agosto.
I risparmi della misura saranno utilizzati per finanziare il fondo destinato alla riforma degli ammortizzatori sociali. Per il 2022 infatti il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha previsto un fondo di 1.500 milioni di euro da utilizzare per interventi in materia di ammortizzatori sociali.
Ad oggi sono circa 8 milioni e 900.000 le persone che hanno aderito al cashback scaricando l’app IO ed effettuando più di 784 milioni di transazioni.
Sono circa 5,9 milioni gli utenti che hanno effettuato oltre 50 operazioni, quindi aventi diritto a ricevere un rimborso fino a 150 euro. L’app IO resta comunque attiva per il momento, anche perché svolge altre funzioni come strumento di comunicazione da parte della Pubblica Amministrazione o come punto di accesso per servizi telematici ed altre informazioni in generale.
Stop al cashback, le misure alternative introdotte dal Governo
“Congelato” il cashback, il Governo ha comunque introdotto nuove misure alternative con il nuovo decreto legge n. 99, approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, a sostegno delle imprese.
Una delle misure più importanti riguarda il rafforzamento delle agevolazioni fiscali relative al credito d’imposta sulle commissioni per i pagamenti elettronici.
In particolare per i commercianti che si dotano di pos, strumento obbligatorio dal 2020, o di altri strumenti adatti per i pagamenti no-cash, è previsto uno sconto del 30%. In arrivo anche un credito d’imposta del 100% sulle commissioni, per coprire tutte le spese, per professionisti e negozianti.
Pos, le condizioni per accedere alle agevolazioni
Attenzione però: non è sufficiente avere un pos per accedere alle agevolazioni sopraindicate. Il pos per prima cosa deve essere collegato ai sistemi dell’Agenzia delle Entrate, così da inviare direttamente ed immediatamente i dati.
Inoltre possono accedere all’agevolazione fiscale solo le imprese o i professionisti con partita IVA ed un fatturato fino a 400.000 euro l’anno. Infine questo aiuto fiscale ha una scadenza temporale, in quanto è valido dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022.
La categoria dei commercianti in realtà ha chiesto al Governo un ulteriore sconto sulle commissioni, considerando ad esempio l’esenzione del balzello bancario sugli acquisti fino a 50 euro. Una misura che, secondo Confesercenti, darebbe una bella spinta a tutte le attività commerciali. Al momento non sono previste però ulteriori novità, ma tutto è in divenire.
C’è un’altra buona notizia per i commercianti, cioè la possibilità di accedere ad un’agevolazione per l’acquisto oppure per il noleggio dei dispositivi che consentono i pagamenti elettronici, con un tetto massimo fino a 230 euro.
Lo sconto fiscale è pari al:
- 70% per chi ottiene ricavi non superiori a 200.000 euro;
- 40% per chi ha un fatturato tra 200.000 euro ed un milione di euro;
- 10% per chi fattura tra 1 e 5 milioni di euro.
Non solo stop al cashback: differimento tariffario TARI e proroga della Cig Covid
Altra novità introdotta dal DL n. 99 è il differimento del tariffario TARI ad opera dei Comuni dal 30 giugno al 31 luglio.
Prorogata la Cig Covid in tema lavoro, a favore dell’industria tessile, dell’abbigliamento e degli articoli in pelle e pelliccia. Si tratta in pratica di una cassa integrazione e di un assegno ordinario per sostenere le attività particolarmente colpite dalla crisi epidemiologica.
Contemporaneamente è stato esteso anche il blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre nei settori indicati. L’obiettivo principale è utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per ridurre o eliminare i licenziamenti. Questo è uno dei temi più caldi che andrà affrontato nei prossimi mesi.
Infine c’è un pacchetto dedicato alla semplificazione ed al rifinanziamento della misura Nuova Sabatini. In pratica viene integrata l’autorizzazione di spesa per 2021, il cui importo non è però stato ancora stabilito.
La misura è destinata a garantire continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese. Per favorire l’erogazione dei contributi, per le domande inviate prima del 1° gennaio 2021, e per le quali è stata erogata già la prima quota, possono essere versate le quote successive.