Il 18 maggio i negozi di abbigliamento hanno riaperto i battenti, anche se la situazione è piuttosto caotica.
Secondo i dati di Confesercenti sono stati persi circa 2 miliardi di euro e sono a rischio oltre 100.000 negozi e 250.000 posti di lavoro. La moda è uno dei settori più colpiti, quindi bisogna spiegare ai clienti come fare shopping nella fase 2 per ricominciare in totale sicurezza.
I negozi possono ripartire, ma devono rispettare le normative imposte dal Governo per la sicurezza personale e quella dei propri clienti. Nei seguenti paragrafi analizziamo innanzitutto i dispositivi ai quali gli esercenti devono adeguarsi, poi come fare shopping intelligente nella fase 2.
Indice
Come fare shopping nella fase 2: le regole da rispettare
La nuova ripartenza azzera tutto ed i commercianti devono capire come affrontare il Coronavirus nei negozi con senso civico e responsabilità. I dipendenti devono dotarsi di mascherine e guanti ed il protocollo prevede la sanificazione, almeno un paio di volte al giorno, degli ambienti e delle superfici.
La sanificazione è richiesta anche per i vestiti, operazione decisamente più complicata. Alcuni capi infatti sono particolarmente delicati, quindi rischiano di rovinarsi. Bisogna quindi scegliere dei macchinari appositi che igienizzano i vestiti senza rovinarli. Specifiche attrezzature ad esempio utilizzano l’ozono per sanificare, ma hanno costi piuttosto elevati.
Secondo le linee guida può esserci un cliente ogni 40 mq, quindi è possibile entrare a scaglioni. Sarebbe una buona idea dotarsi di un misuratore della temperatura all’ingresso, così da bloccare i clienti che hanno una temperatura superiore ai 37,5°.
Nuove tecniche di vendita nella fase 2
Dopo aver conosciuto le direttive da un punto di vista normativo, possiamo concentrarci maggiormente sulle tecniche di vendita per sapere come fare shopping nella fase 2. Nel periodo di lockdown molti commercianti hanno sfruttato l’online per non bloccare completamente la loro attività e fornire un servizio ai clienti, per quanto limitato.
Da soluzione-tampone l’online adesso diventa quasi una necessità, soprattutto per i negozi di quartiere o le piccole e medie imprese che non hanno un grandissimo volume d’affari. Il primo consiglio è quindi quello di aprire un e-commerce o un sito web, dove creare delle vetrine online in cui esporre i propri prodotti. Le grandi piattaforme e-commerce, come Amazon, non sono indicate per le piccole boutique poiché i prezzi sono alti e la concorrenza è tanta. Meglio crearsi un sito proprio, dove invitare i clienti abituali a fare shopping.
Per l’allestimento del sito o dell’e-commerce è preferibile affidarsi ad un professionista, in modo da ricreare un vero e proprio negozio dando al cliente la sensazione di essere lì sul posto. Lo shopping resta un piacere, quindi per quanto possibile è necessario ricreare le stesse condizioni di un negozio fisico. Bisogna poi prepararsi a gestire gli acquisti online, quindi è opportuno rivolgersi ad una ditta di spedizioni di fiducia a prezzi competitivi.
Adeguarsi alle abitudini dei propri clienti
I clienti, soprattutto quelli tradizionali, devono imparare come fare shopping online nella fase 2. Allo stesso tempo i negozianti devono comprendere le esigenze e le abitudini dei loro clienti, fornendo servizi su misura.
Sono diverse le iniziative simpatiche e creative dei commercianti da cui prendere spunto. Bisogna sfruttare molto i canali social, soprattutto Instagram e Facebook, dove è possibile condividere video tutorial e registrare dirette live.
Molti negozianti mostrano in video i prodotti che hanno in negozio, ne illustrano i materiali e le caratteristiche e danno anche utili consigli sugli abbinamenti. Viene così servito anche un servizio di personal shopper che sicuramente sarà apprezzato dai clienti.
In altri casi i clienti, tramite una video-chiamata, mostrano al negoziante i capi d’abbigliamento dell’armadio. Lo stesso negoziante, dopo un’attenta valutazione, consiglia quali sono i capi più indicati da acquistare in base allo stile ed ai colori.
I servizi offerti vanno naturalmente tarati e personalizzati in base alla confidenza ed al proprio target di pubblico, fornendo così un valido supporto al cliente.
Confesercenti consiglia ai commercianti di stabilire nuove scadenze di pagamento con i fornitori e chiedere la merce in conto vendita, per uscire da questo tsunami che si è abbattuto sul settore abbigliamento.
Bisogna capire come gestire i contratti di affitto nei negozi nella fase post-lockdown, poiché le situazioni cambiano a seconda dei casi. Per quanto riguarda l’attenzione verso i clienti, è un gesto carino predisporre un gazebo fuori al negozio per riparare le persone in attesa dal sole e dagli agenti atmosferici. Prima però bisogna informarsi sulle normative comunali circa l’occupazione degli spazi esterni.
Fonte foto: pixabay