Con l’avvento del Covid-19 i retailer hanno imparato a sanificare i negozi nel modo giusto, approcciare diversamente con i clienti e gestire l’intero processo della vendita da un altro punto di vista. Il Covid-19 ha imposto nuove tecniche di vendita, destinate a rimanere anche negli anni a venire.
In questo contesto sono nati i gemelli digitali, che rientrano nel concetto di Internet of Things e che infatti sono figli della digitalizzazione dei servizi, che ha subito una notevole accelerata nell’ultimo anno. Cosa sono i gemelli digitali? Sono strumenti che di fatto vanno a simulare non tanto una singola vendita, quanto piuttosto tutte quelle azioni che determinano l’andamento di un negozio.
I retailer che prima di tutti hanno sperimentato i gemelli digitali hanno conseguito i seguenti benefici:
- diminuzione del 10% delle spese in conto capitale;
- riduzione delle giacenze in magazzino fino al 5%;
- miglioramenti al margine operativo lordo da 1 a 3 punti percentuale.
Indice
Cosa sono i gemelli digitali
I gemelli digitali nascono nell’ambito dell’ingegneria ma, in virtù della loro versatilità, possono essere applicati in qualsiasi altro contesto. Ricreano un modello digitale ed estremamente veritiero che rappresenta una replica virtuale aggiornata con informazioni in tempo reale. Tale modello si può applicare ad una singola persona, passando per una catena di negozi fino addirittura ad un’intera città.
Il tutto si svolge sotto l’occhio vigile dell’IoT, che consente di simulare eventi potenzialmente possibili e quindi proiettare e prevedere i comportamenti, così da poter pianificare le azioni future. I gemelli digitali non rappresentano una novità in assoluto, ma lo sono sicuramente nel mondo del retail, dove i margini di miglioramento sono ancora tantissimi.
Come applicare i modelli digitali nel retail?
I gemelli digitali, noti anche come “digital twin”, hanno trovato ampia diffusione nell’ambito del commercio grazie alle molteplici applicazioni. Se usati correttamente, diventano alleati preziosissimi per il retailer in fase di gestione del negozio.
Possono fornire utili indicazioni per migliorare la “customer journey”, cioè il “viaggio del cliente” che ha assunto ormai un ruolo di primaria importanza. Soddisfare le esigenze dei consumatori ed offrire loro un’esperienza personalizzata sono azioni necessarie per fidelizzare i clienti e differenziarsi dai competitor.
Altro obiettivo delle aziende e dei negozi è rendere più flessibile la supply chain, tagliando in modo considerevole le spese e lanciando sul mercato un prodotto sempre più efficiente e performante.
In pratica i gemelli digitali consentono di valutare e testare scenari potenzialmente nuovi che possono verificarsi, ma senza intervenire direttamente sulla realtà.
Un modello di digital twin può ad esempio testare il lancio di una promozione in prossimità delle festività natalizie, aggiungendo virtualmente e tridimensionalmente potenziali punti di interesse e sondando il flusso dei clienti, la disponibilità della merce in magazzino e addirittura il flusso di traffico al di fuori del negozio.
I negozianti possono così testare, in seguito ad una determinata strategia di marketing, le evoluzioni, le reazioni ed i comportamenti dei consumatori in un contesto virtuale. Diventa così anche più facile scegliere ed individuare il proprio target di pubblico, in modo da adottare in futuro le strategie più indicate per attrarre più clienti.
I vantaggi per i retailer
I venditori possono così raccogliere una serie di informazioni e dati preziosissimi da usare a proprio vantaggio. Con i gemelli digitali è infatti possibile:
- prevedere i comportamenti dei clienti;
- regolare i prezzi in base al flusso di persone previste;
- migliorare i touchpoint con i clienti;
- prevedere le domande dei clienti e fornire in anticipo le risposte;
- segmentare le offerte al pubblico in base anche alle fasce orarie;
- personalizzare e automatizzare la vendita ad uso e consumo di ogni cliente.
I gemelli digitali trovano applicazione non solo nella vendita, ma in generale nella gestione a 360° di un’attività come ad esempio:
- gestione delle vetrine e degli spazi espositivi interni per ottimizzare gli spazi;
- corretta gestione energetica tra illuminazione e riscaldamento/raffrescamento per ridurre gli sprechi e limitare l’impatto ambientale:
- migliorare la sicurezza nei locali;
- adozione di strategie finalizzate ad evitare assembramenti in un unico posto;
- corretta gestione delle giacenze in magazzino;
- ottimizzazione della turnistica del personale.
La raccolta di informazioni in tempo reale abbinata ai dati storici, che danno un quadro chiaro della situazione, consente al venditore di prevedere il futuro e regolarsi di conseguenza per non farsi trovare impreparato dinanzi anche ad eventi imprevisti.
Il vantaggio dei gemelli digitali è sperimentare diversi scenari possibili, senza però i rischi di un test reale sul campo.
I requisiti indispensabili per utilizzare i gemelli digitali
Nell’ambito del retail i gemelli digitali rappresentano un’innovazione, quindi non tutti i negozianti possono utilizzarli, almeno non senza determinate condizioni.
Innanzitutto è necessario avere a disposizione una gran mole di dati, relativi a tutti gli aspetti del business ed alle attività storiche del negozio, che vanno aggiornati costantemente.
Solo così le macchine, addestrate con il machine learning, possono fornire prestazioni aggiornate ed in linea con le proprie aspettative.
Fortemente consigliabile anche la possibilità di applicare ragionamenti decisionali complessi che prevedono esiti diversi, basandosi su processi ripetibili e scalabili.
Così come sono strutturati adesso i digital twin sono più indicati per grandi catene di negozi. Col tempo però saranno realizzati modelli ideali anche per piccole realtà, in un mercato sempre più uniforme e “democratico”.
Fonte foto: Pixabat