C’è un nuovo modello di collaborazione che può generare valore sia per i negozianti, indipendentemente che siano titolari di boutique tradizionali o di e-commerce d’abbigliamento, sia per gli influencer e i content creator: il revenue sharing. Mai sentito parlare? Cos’è il revenue sharing? Si tratta di una forma di collaborazione tra negozianti e influencer che possiamo definire win-win, poiché entrambi ottengono benefici.
Negli ultimi anni il mondo della moda ha vissuto una vera rivoluzione, se le vecchie strategie non funzionano più allora è meglio cavalcare l’onda dell’innovazione digitale e sfruttare la crescente importanza della comunità online. Esaminiamo nei seguenti paragrafi come funziona il revenue sharing e come può diventare una leva di crescita e di innovazione per negozi e boutique online e offline, di qualsiasi dimensione.
Indice
Cos’è il revenue sharing?
Il significato di revenue sharing è condivisione dei ricavi. Si tratta sostanzialmente di un accordo commerciale in cui più soggetti, in questo caso il negoziante e l’influencer, partecipano ai ricavi generati da una determinata attività, ripartendo una percentuale degli incassi in base a parametri stabiliti prima della collaborazione. Applicato nel mondo dell’abbigliamento questo accordo funziona così: l’influencer, tramite i suoi canali social o i suoi blog, promuove i prodotti di un negozio e riceve in cambio una percentuale, calcolata sulle vendite generate effettivamente dal suo intervento.
A differenza delle tradizionali collaborazioni a tariffa fissa, l’influencer viene remunerato in base alle sue prestazioni e ai risultati ottenuti. Il suo guadagno dipende dal suo impegno e dalla qualità dei suoi contenuti, quindi è ancora più motivato ad attrarre clienti e generare condivisioni. Se hai la possibilità economica puoi puntare su professionisti con grandi numeri, o in alternativa anche sui micro e nano-influencer della tua città, purché abbiano un pubblico fidelizzato e potenzialmente interessato ai tuoi prodotti.
Come funziona il revenue sharing: collaborazioni e affiliazioni
Il revenue sharing è molto flessibile, infatti la collaborazione tra negozianti e influencer può avvenire in varie forme. Una delle più diffuse prevede che l’influencer riceva un codice sconto personalizzato o un link di affiliazione: tutti gli acquisti effettuati tramite quel codice o quel link vengono tracciati e associati alla sua attività. Il negoziante, a cadenza mensile, calcola le vendite generate e corrisponde all’influencer la percentuale concordata.
Questo sistema si può applicare tanto agli store online quanto ai negozi fisici. Nel primo caso la tracciabilità è immediata, grazie a software e piattaforme di affiliate marketing che misurano ogni conversione. Nei negozi fisici invece si usa solitamente un codice sconto da presentare in cassa o un QR code personalizzato, che collega ogni vendita all’influencer. Alcuni strumenti particolarmente innovativi permettono addirittura di associare la vendita in negozio al profilo social dell’acquirente, aumentando così la possibilità di tracking e di analisi.
Ci sono poi forme di collaborazione ancora più evolute, dove il revenue sharing si affianca alla co-creazione di collezioni tra negoziante e influencer, oppure all’organizzazione di eventi esclusivi. In questi casi negozianti e influencer lavorano fianco a fianco per ideare prodotti o iniziative promozionali che abbiano un forte impatto mediatico. Anche in questo caso i profitti vanno poi divisi, quindi è consigliabile pensare dettagliatamente a come creare un piano di influencer marketing strutturato ed efficace.
I vantaggi
Il revenue sharing sta avendo così tanto successo poiché offre vantaggi tangibili a tutti gli attori in causa, i negozianti e i talenti del web, che possiamo così elencare:
- condivisione del rischio;
- incentivo alla collaborazione;
- flessibilità.
Condivisione del rischio nel revenue sharing
I negozianti, che hanno budget limitati, sono frenati dal rischio economico, poiché temono di investire tanto in una campagna senza la certezza del ritorno economico. Il revenue sharing spazza via questa paura, poiché i rischi sono prossimi allo zero. Se la campagna non funziona, il costo sarà molto limitato, poiché si condivide solo ciò che si guadagna. Se i risultati sono buoni, il guadagno viene ripartito in modo equilibrato per la felicità di tutti. Gli stessi influencer decidono quanto tempo ed energie dedicare ad un progetto, in base a ciò che possono potenzialmente guadagnare.
Incentivo alla collaborazione
Il negoziante e l’influencer hanno gli stessi interessi a lavorare in sinergia per ottenere il massimo risultato. Si attiva così un circolo virtuoso della collaborazione: l’influencer si impegnerà a proporre contenuti autentici, creativi e coinvolgenti; il negoziante potrà fornire supporto nella scelta dei prodotti, nell’organizzazione degli eventi o nella realizzazione di materiale promozionale. La collaborazione, se dovesse rivelarsi proficua, può anche tramutarsi in una partnership continua con vantaggi reciproci.
Flessibilità
Come sottolineato il revenue sharing è una forma flessibile, che può adattarsi ai grandi e-commerce o ai piccoli negozi di quartiere. Al di là della forma di collaborazione, anche i ricavi da riconoscere all’influencer possono essere personalizzati secondo determinate condizioni. Si può decidere quali prodotti promuovere, quale deve essere la percentuale e su quali canali spingere la collaborazione. In questo modo si possono sperimentare più campagne, a costi contenuti, fino a trovare quella più remunerativa ed efficace.
Con il revenue sharing la collaborazione tra retailer e influencer smette di essere una semplice “vetrina” e si trasforma in una partnership dal valore aggiunto, dove il successo dell’uno alimenta il successo dell’altro. Chi saprà cogliere questa tendenza, avrà una marcia in più nel settore rispetto ai competitor.
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