Zara chiude oltre 1.000 negozi in tutto il mondo, prevalentemente nella zona tra l’Europa e l’Asia. Il Covid-19, dopo aver messo in ginocchio diverse piccole e medie aziende, annovera uno scalpo eccellente. Il colosso spagnolo ha fatto registrare una perdita di 409 milioni di euro nel primo trimestre 2020, con un fatturato di 3,3 miliardi di euro contro i 5,9 miliardi del primo trimestre 2019.
C’è stato un calo del 44% delle vendite, situazione che ha spinto il colosso spagnolo a ripensare il proprio modello di business e puntare decisamente sull’e-commerce e sui servizi digitali. A pesare sulla crisi dei negozi Zara anche il costo degli affitti molto alto e di conseguenza il crollo degli acquisti, che ha generato un introito non più sufficiente a sostenere le varie spese.
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Zara chiude: ora si punta tutto sull’online
In realtà non è un mistero che Inditex, il gruppo che oltre Zara comprende altri brand famosi come Stradivarius, Oysho, Bershka e Massimo Dutti, stava pensando da tempo di puntare molto di più sul web e sugli acquisti online. Il Covid-19 è stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo il gruppo verso un percorso che comunque era già stato intrapreso. L’azienda si interrogava da tempo sull’utilità dei piccoli centri, soprattutto alla luce del boom delle vendite online, che sono aumentate del 50% nel primo trimestre con un +95% rispetto al 2019.
Inditex avrebbe già investito due miliardi e mezzo di euro per rafforzare le sue piattaforme online, ed è pronto ad investire altrettanto per potenziare l’ecommerce. Si stima che entro il 2020 le vendite online rappresenteranno il 25% del business generale del gruppo.
Chiusi i piccoli punti vendita, privilegiati i flagship store
Saranno quindi chiusi i piccoli punti vendita Zara, mentre saranno potenziati i cosiddetti flagship store che rappresentano modelli con caratteristiche uniche per trasmettere la filosofia e la mission del brand in modo accattivante.
Zara ha inaugurato a Londra la vendita in modalità “show room” nel 2018, un modello che fonde la vendita offline con quella online. Il brand spagnolo da tempo ha quindi intrapreso la strade del digitale, la nuova frontiera della vendita. A Milano c’è un negozio Zara dedicato al ritiro degli acquisti virtuali, che fondono perfettamente l’offline con l’online.
Questi sono i modelli che Zara potenzierà nell’immediato futuro, mentre i piccoli centri sono purtroppo destinati a sparire sotto il peso del Covid-19 ma anche delle mutate esigenze e modalità di acquisto dei clienti.
Il modello multicanale di Zara consente ai clienti di acquistare online e ritirare gli articoli in negozio, oppure restituire presso uno store fisico un prodotto ricevuto a casa.
Tali vantaggi sono destinati anche alla logistica: gli ecommerce possono attingere direttamente dai punti vendita fisici, assicurando consegne più veloci ed ottimizzando la gestione dei magazzini.
Pablo Isla, Ceo di Inditex: “Abbiamo piena fiducia nel nostro modello di business”
Pablo Isla, CEO di Inditex, sostiene che nonostante la crisi ha piena fiducia nel modello di business del gruppo. Conferma che l’azienda continuerà a sviluppare strategie a lungo termine per integrare i punti fisici con le piattaforme online, poiché una maggiore qualità del negozio equivale a migliori performance nell’e-commerce.