Tantissimi utenti che visitano un negozio online sono soliti mettere ciò che gli piace all’interno del carrello virtuale.
Questo perché pensano di valutare successivamente, e con più calma, quali articoli acquistare e quali no.
In realtà, quel che accade poi è che lasciano tutto così com’è, scappando via dall’e-commerce.
Questo comportamento dà luogo al fenomeno del carrello abbandonato.
Si tratta di una situazione quasi naturale per tutti gli store online, in particolare per quelli del fashion retail.
Basti pensare che, secondo uno studio condotto da SaleCycle, la percentuale media di carrelli abbandonati per un e-commerce del settore si aggira attorno all’80%.
Un dato che, seppur fisiologico, rappresenta comunque una mole consistente di mancati guadagni.
Quindi cosa si può fare per diminuire il tasso di carrelli abbandonati sul proprio sito?
Come recuperare tutte le potenziali vendite che sfumano via?
Scoprilo nella nostra nuova Guida Pratica
Indice
Tasso di carrelli abbandonati online: come si calcola
Il tasso di abbandono del carrello online si può misurare facilmente.
Tuttavia, è necessario conoscere prima
- il numero totale delle vendite
- il numero totale dei carrelli creati dagli utenti
La formula da applicare è
(Numero totale delle vendite / numero totale dei carrelli) x 100
Il valore ottenuto corrisponde alla percentuale di transazioni andate a buon fine, ovvero al tasso di conversione dello store online.
La percentuale che rimane fuori, invece, corrisponde al tasso di abbandono.
Questo numero è rilevabile anche da Google Analytics; se, infatti, il tuo e-shop è collegato al servizio, puoi trovare il dato che ti interessa in Conversioni -> E-commerce -> Comportamento di Acquisto -> Abbandono del carrello %.
Carrello abbandonato online: 5 motivi per cui si verifica
Ma perché gli utenti online sono portati ad accumulare articoli nel carrello per poi abbandonarlo senza acquistare?
SaleCycle ha individuato i 5 motivi principali:
Costi inaspettati
La spedizione gratuita è uno dei maggiori incentivi per attrarre potenziali clienti sul proprio e-commerce ed invogliarli all’acquisto. Ma, se al check-out, alla voce “costi di spedizione”, appare un numero diverso da zero, allora l’utente abbandonerà il carrello istantaneamente
Creazione obbligatoria di un account
Gli utenti online si aspettano da un e-commerce efficienza e rapidità di esecuzione. Quindi, se per concludere un acquisto è necessario registrarsi e creare un account (magari con molti campi da compilare), ecco che l’abbandono del carrello sarà quasi automatico
Check-out confusionario
Sono molti gli utenti che abbandonano il carrello online perché annoiati dai troppi passaggi per effettuare il check-out. Se un potenziale cliente è deciso ad ultimare l’acquisto, ma si ritrova davanti diverse pagine da scorrere senza mai arrivare al dunque, il risultato finale sarà uno solo: fargli cambiare idea!
Mancanza di coupon sconto
“Sconto” è la parola più amata da chiunque acquisti qualcosa, soprattutto online. Anche quando un articolo non serve, con un buono ecco che scatta la necessità di comprarlo. E’ la mente umana che funziona così. Ma, se al check-out oppure dopo un prima acquisto, l’utente non viene ulteriormente incentivato con un piccolo sconto, cosa succede? Che il 90% delle volte abbandonerà il carrello, senza più tornare sul tuo e-commerce
Indisponibilità sui dispositivi mobile
Notebook, tablet e, soprattutto, smartphone stanno diventando sempre più decisivi per gli e-commerce, in quanto danno la possibilità di controllare il carrello e concludere l’acquisto ovunque e in qualsiasi momento. Di conseguenza, se oggi uno shop online non è responsive (cioè utilizzabile da mobile), ecco che il suo appeal diminuisce drasticamente, mentre ad aumentare, in modo vertiginoso, è il tasso di carrelli abbandonati
Carrelli abbandonati online: 5 tecniche per recuperarli
Se un utente online mette dei prodotti nel carrello ma poi lo abbandona, non vuol dire che ha cambiato idea su di loro.
Anzi, è sicuro che continui a desiderarli, anche se non li ha ancora comprati.
Quindi, per diminuire il tasso di carrelli abbandonati sul tuo e-commerce, è necessario sfruttare e stimolare l’interesse verso quegli articoli, così da concludere la vendita con successo.
Come fare tutto ciò? Ti basta utilizzare queste 5 tecniche.
Comunica con le e-mail
Storicamente, la modalità più efficace per recuperare carrelli abbandonati online è l’utilizzo dell’E-mail Marketing.
A seconda delle caratteristiche del tuo e-commerce, puoi impostare flussi di e-mail più o meno complessi e dare vita ad una strategia di recupero in diverse fasi.
In una prima fase, ad esempio, puoi inviare un messaggio all’utente dopo sole 2-3 ore che ha abbandonato il carrello, come semplice reminder del suo possibile acquisto.
Dopodiché, a seconda del suo comportamento, puoi adottare diverse tecniche, fornendo per esempio un incentivo all’acquisto o soluzioni per migliorare l’esperienza con il tuo brand, come una percentuale di sconto se la transazione viene effettuata entro ventiquattro ore o un accessorio in regalo al completamento dell’acquisto.
Dai dati statistici raccolti sempre da SaleCycle, una semplice strategia e-mail di ricordo del prodotto lasciato nel carrello permette un recupero del +15%, mentre una strategia più complessa, con incentivi di valore, può portare fino ad un +30-40% di recuperi.
Rincorri con le ADS
Puoi indirizzare un messaggio di recupero del carrello abbandonato agli utenti del tuo e-commerce anche tramite il Display Advertising, utilizzando le funzioni di remarketing offerte da Google Ads, Facebook, Instagram e tutte le altre piattaforme pubblicitarie.
Ricorda: i banner sui siti web o sui social network sono una modalità pubblicitaria molto potente, soprattutto se indirizzata agli utenti giusti e nel momento giusto.
L’ideale è creare dei messaggi dinamici, che mostrano proprio gli articoli che gli utenti hanno lasciato nel carrello, stimolando così il ritorno sull’e-commerce ed il completamento della transazione.
È necessario però fare attenzione ad una cosa.
Questo tipo di advertising, con la presenza di messaggi ripetuti in giro per il web, alla lunga può avere l’effetto contrario, cioè infastidire l’utente, inibendo così l’acquisto.
Per questo, è bene mostrare ad ogni potenziale cliente non più di tre impression al giorno.
Evita l’uscita con i pop-up
Un’altra opzione molto interessante per recuperare i carrelli abbandonati è quella di mostrare una finestra pop-up o uno specifico messaggio agli utenti che stanno per chiudere la finestra del browser.
Si tratta di un modo molto semplice, ma altrettanto efficace, per evitare l’uscita dall’e-commerce e dare al potenziale cliente un’ulteriore possibilità per acquistare.
In tal senso, una modalità che può adattarsi particolarmente bene allo scopo è quella di chiedere all’utente, in procinto di abbandonare il sito, se vuole ricevere via e-mail il carrello compilato, in modo da poter concludere la transazione successivamente, con estrema velocità e facilità.
Ottimizza la pagina carrello
La pagina del carrello è fondamentale per un negozio online.
Secondo SaleCycle, infatti, la sua ottimizzazione consente di aumentare il tasso di successo delle transazioni fino al +20%, prevenendo l’abbandono del carrello.
Le tecniche che appartengono a questa categoria si concentrano sul miglioramento della User Experience e sulla linearità del processo che porta all’acquisto.
Ecco, quindi, alcune best practice da mettere in atto:
- mostra con chiarezza il contenuto del carrello ed eventuali costi di spedizione attraverso una pagina di riepilogo, in modo da evitare brutte sorprese per gli utenti, con conseguente abbandono del sito
- riduci all’essenziale gli elementi di distrazione, come bottoni per la condivisione social o menù di navigazione con troppe voci. Lascia invece i suggerimenti per altri prodotti, da utilizzare in una precisa strategia di Up-Selling e Cross-Selling
- evidenzia i bottoni per la prosecuzione dell’acquisto e le varie fasi necessarie al completamento da parte dell’utente, senza alcuna ambiguità
- inserisci elementi di sicurezza e fiducia, a partire dal protocollo HTTPS fino a testi, icone ed immagini di certificati che diano un’immagine assolutamente affidabile del tuo negozio online
- utilizza degli elementi di urgenza, giocando sulla giacenza in magazzino dei prodotti (es. “solo 2 articoli rimasti”) o su offerte temporali (es. “15% di sconto per gli acquisti conclusi nei prossimi 30 minuti”) in modo da velocizzare il processo d’acquisto dell’utente.
Rendi fluido il check-out
Allo stesso tempo, le pagine che portano l’utente dal carrello al pagamento devono essere chiare e semplici, in modo da evitare l’uscita di buona parte del 20% dei visitatori che, secondo SaleCycle, normalmente abbandonano l’e-commerce a questo step.
Le pratiche da seguire per ottimizzare il flusso del check-out sono:
- mostra sempre una barra di completamento, per rendere il visitatore consapevole delle fasi di acquisto necessarie
- aggiungi dei suggerimenti di contatto, dedicati in particolare agli utenti indecisi, come ad esempio una live chat, un numero verde o un assistente virtuale dedicato
- evidenzia subito eventuali errori di compilazione, senza restituire messaggi di errore alla fine del processo che possono essere frustranti per l’utente
- infine, consenti sempre l’acquisto come ospite, evitando il pericolo che l’utente abbandoni il carrello perché l’iscrizione al sito richiede troppo tempo o troppe informazioni