Vuoi dare un nuovo impulso e un volto moderno alla tua azienda? Allora dovresti chiederti cos’è il diagramma di Isikhawa. Di cosa si tratta? Per comprenderlo meglio facciamo un esempio.
Ogni azienda può essere considerata come un corpo umano, sottoposto a problematiche e disturbi di vario tipo. I dirigenti e i collaboratori sono chiamati ogni giorno a confrontarsi con sfide e criticità, che però in alcuni casi sono cicliche e sono sempre le stesse. Ritornando all’esempio del corpo umano, è come svegliarsi ogni giorno con il mal di schiena. Come risolvere questi problemi? Con il diagramma di Isikhawa.
Piuttosto che mettere una crema antidolorifica alla schiena, che rappresenta un palliativo e non risolve il problema, con questo sistema puoi risalire alla fonte del problema per eliminarlo a monte, come ad esempio una postura sbagliata. Questa tecnica manageriale è sempre più utilizzata a livello aziendale e industriale per risolvere le criticità, ridurre i costi e migliorare la produttività.
Indice
Cos’è il diagramma di Isikhawa?
Il diagramma di Isikhawa, utilizzato spesso nelle sessioni di brainstorming, prende il nome dal suo ideatore Ishikawa Kaoru, un chimico giapponese, concepito per aiutare le aziende a risalire alle cause dei problemi più frequenti e risolverle.
Proprio per questo motivo viene chiamato anche diagramma causa/effetto, poiché aiuta a individuare le cause di un problema e le relative soluzioni.
Sul lato destro del grafico viene inserito il problema da risolvere, che deve essere descritto con quanti più particolari e descrizioni possibili.
Il problema è il punto da cui partire e dal quale vanno tracciate delle linee che indicano le possibili cause. Ci sono diversi modelli ai quali ispirarsi, come il metodo delle 4 M e le relative estensioni come il metodo delle 5 M e delle 8 M.
Le M indicano tutte le variabili che possono influire sui processi e che quindi determinano il problema che si sta cercando di risolvere.
Cos’è il metodo delle 4 M
Il metodo delle 4 M comprende le seguenti variabili:
- materiali;
- macchine;
- metodi;
- manodopera.
Tra le varianti c’è il metodo delle 5 M che, oltre alle variabili indicate, aggiunge la M di milieu, cioè ambiente. Il metodo delle 8 M, oltre alle 5 già indicate, aggiunge altre 3 categorie: management, misurazioni e money, cioè denaro.
Le cause reali inserite devono essere sempre associate alla categoria corrispondente e devono essere indicate con un nome preciso, così da avere una panoramica chiara dello schema e focalizzarti sui punti che maggiormente ti interessano.
I 5 step per utilizzare in modo corretto il diagramma di Isikhawa
Il diagramma di Isikhawa, così come l’analisi SWOT, è uno dei metodi più diffusi per ottimizzare le risorse a disposizione. Devi però seguire degli step ben precisi per sfruttare tutti i vantaggi che mette a disposizione e sono i seguenti:
- dai un nome al problema;
- definisci le variabili principali che incidono sui processi;
- annota le cause;
- stabilisci le priorità;
- adotta le contromisure necessarie.
Dai un nome al problema
Per prima cosa devi nominare il problema, cercando di essere quanto più coinciso e breve possibile. In questo modo ti risulta molto più facile focalizzarti sulle cause principali che possono incidere maggiormente sulla problematica.
Definisci le variabili principali che incidono sui processi
A questo punto devi concentrarti sulle principali cause che hanno causato quel processo, utilizzando i concetti espressi dalle 8 M. Prendiamo come esempio un’azienda che sta riscontrando problemi nel servizio di assistenza, gli aspetti da valutare sono:
- materiali: tipologia di richiesta dei clienti;
- macchine: dispositivi tecnici e canali per il servizio di assistenza;
- metodi: modo di lavoro adottato dal servizio di assistenza;
- manodopera: personale impiegato per fornire il servizio;
- milieu: tipologia dei clienti;
- management: supporto fornito da parte del gruppo dirigente;
- misurazioni: numeri e dati rilevati nel servizio di assistenza;
- money: budget a disposizione.
Annota le cause
Affianco alle linee relative alle M devi annotare le principali cause che possono determinare quel problema.
La cosa migliore è che venga coinvolto tutto il tuo team di lavoro, e non solo quello che si occupa dell’assistenza clienti.
In questo modo hai una visione “a volo d’uccello” della problematica e chi è esterno può avere una comprensione migliore della criticità riscontrata.
Inoltre in questo modo puoi ragionare al di fuori degli schemi e trovare soluzioni innovative e originali. Le cause a loro volta vanno suddivide in sottocause, così da scorporare il problema e analizzarlo punto per punto.
Ogni causa infatti, a sua volta, potrebbe essere generata da un altro problema che va risolto.
Stabilisci le priorità
Hai individuato tutte le cause? Bene, a questo punto però non puoi pensare di risolverle tutto in un sol colpo, servirebbero troppe energie e troppe spese.
Inizia quindi a risolvere un problema alla volta, dando priorità a quelli che hanno un impatto maggiore sulla produttività e sulla fluidità dei processi.
Adotta le contromisure necessarie
Come ultimo step devi individuare la contromisura più adeguata per risolvere una volta per tutte quel problema.
Non sei sicuro della soluzione? Allora puoi effettuare un test per capire se hai effettivamente individuato la causa del problema e se la contromisura adottata dà i risultati sperati.
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