Cos’è il risk management e come valutare i rischi aziendali?

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Tempo di lettura articolo: 3 minuti

cos'è il risk managementSe hai un negozio o un e-commerce d’abbigliamento probabilmente sai cos’è il risk management. Se invece non sai esattamente cos’è, o se vuoi approfondire il discorso o se magari vuoi risollevare un negozio in crisi, allora leggi questo articolo in cui analizziamo meglio il concetto di risk management.

Possiamo tradurlo in italiano con “gestione del rischio” ed è un processo nato negli Stati Uniti e cavallo tra gli anni ’40 e gli anni ’50. Il suo obiettivo è valutare i rischi potenziali e le possibili criticità interne ed esterne che possono avere un impatto diretto sulla produttività aziendale.

Cos’è il risk management e quali sono i suoi obiettivi

Ogni azienda si muove come un organismo e quindi ogni singolo elemento deve lavorare in perfetta sinergia con gli altri. Se uno di essi non funziona bene, a lungo andare andrà in sofferenza tutto l’organismo. Il risk management aiuta a individuare le criticità e in alcuni casi addirittura prevenirli, suggerendo così le contromisure più indicate da adottare.

Oltre ai rischi, questo processo aiuta a individuare anche le opportunità che si presentano dopo aver intrapreso un’azione specifica. In pratica è possibile valutare i rischi ma anche le opportunità derivanti ad esempio da una strategia o da un investimento, dandoti gli strumenti e le informazioni necessarie per intraprendere la scelta più oculata.

Per portare correttamente a termine questo processo devi stabilire delle priorità e degli obiettivi, così anche tu puoi muoverti e prendere decisioni appropriate entro un contesto delimitato. Il risk management ti aiuta anche ad allocare in modo più efficiente le tue risorse e coinvolge tutte le attività di un’azienda.

In questo modo si crea un contesto di lavoro positivo per gli stessi dipendenti, consapevoli di lavorare in un ambiente sicuro sotto tutti i punti di vista.

Quali sono rischi principali per un’azienda?

Un’azienda corre principalmente 4 tipi di rischi:

  • rischi strategici. Quando un’azienda stila una strategia deve valutare gli obiettivi che intende perseguire sul medio/lungo termine e i rischi e le criticità che possono palesarsi durante il percorso. Tra questi rischi rientrano il posizionamento strategico dell’azienda nel suo mercato, i cambiamenti all’interno del mercato stesso e l’evoluzione del portafoglio clienti e fornitori;
  • rischi finanziari. Il rischio di liquidità, che può essere scarsa o addirittura assente, il rischio di credito, derivante da inadempienze di terzi come un mancato pagamento, o il rischio di mercato, come oscillazioni dei costi dei prodotti e delle materie prime, rientrano tra i rischi finanziari. A tal proposito è essenziale capire come calcolare le spese in negozio tra costi fissi e costi variabili;
  • rischi operativi. Tra i rischi operativi rientrano i rischi legati a processi operativi interni, come il malfunzionamento di alcuni sistemi che possono danneggiare la capacità operativa e la produttività aziendale;
  • rischi legal & compliance. Infine ci sono quei rischi definiti “di non conformità alle norme”, che racchiudono multe, sanzioni penali, perdite finanziarie o anche danni d’immagine derivanti dal mancato rispetto di normative, leggi o regole di condotta.

Le fasi fondamentali del risk management

Come si articola il risk management? Il processo si snoda in una serie di fasi che elenchiamo di seguito:

  • comunicazioni e consultazioni. Il tutto parte dall’individuazione degli obiettivi aziendali che devono essere comunicati a tutte le parti in causa. Per assicurarsi che la strategia di gestione del rischio sia adeguata e ben ponderata, devi comprendere il contesto in cui operi e motivare il personale per perseguire più velocemente i tuoi obiettivi;
  • analisi del contesto. Devi prendere in considerazione molto attentamente sia il contesto interno, che comprende figure manageriali, processi, sistemi di gestione interna, ecc., sia il contesto esterno che comprende la situazione socio-politica, la concorrenza, il mercato, la legislazione ecc.;
  • identificazione dei rischi. Vanno individuati i potenziali rischi tenendo conto del contesto circostante;
  • analisi dei rischi. Questa fase è fondamentale e permette di individuare le vulnerabilità, le minacce, le probabilità che quei rischi si concretizzino e gli eventuali danni derivanti;
  • valutazione dei rischi. Devi fare una valutazione dei rischi per poi effettuare un’analisi approfondita dei costi-benefici;
  • risk mitigation. In questa fase devi cercare di mitigare i rischi e ridurre le vulnerabilità. In pratica se un’azione risulta troppo rischiosa dovresti annullarla del tutto o ridurla. In alternativa puoi redistribuire il rischio, così da attutire gli eventuali danni.

Tecniche per la valutazione dei rischi

Come suggerito dall’ISO 31010 Risk assessment Techniquesesistono 41 tecniche di identificazione e valutazione dei rischi, alcune delle quali introdotte negli ultimi tempi. Ne indichiamo alcune:

  • brainstorming. Significa tempesta di cervelli ed è una sorta di riunione dove ognuno propone le sue idee, anche quelle più folli e insensate. Si procede poi ad una cernita delle idee per poi arrivare a quella o a quelle più fattibili e combinarle eventualmente tra di loro;
  • interviste strutturate. Vengono poste interviste a soggetti differenti spingendoli a guardare da un altro punto di vista, così da identificare i rischi da una prospettiva diversa;
  • checklist. Sono pericoli o errori di controllo sviluppati di solito per esperienza in seguito ad una precedente valutazione del rischio.

Foto: Pixabay

Francesco Ferrara
Copywriter e giornalista pubblicista, mi occupo della stesura di articoli relativi al marketing ed alla gestione dei negozi e siti online per negozianti, argomenti sui quali ho maturato una lunga esperienza sul campo con corsi, ricerche e studi specifici.

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