Se la tua azienda è in espansione e cerchi nuovo personale o se devi riempire un posto vacante, indipendentemente che tu operi online oppure offline, dovresti chiederti cos’è il social recruiting. Si tratta appunto dell’arte di saper individuare e ingaggiare i migliori talenti del proprio settore, ottenendo così un vantaggio rispetto agli altri competitor.
Mostrare un profilo affidabile e professionale della propria azienda non solo rende il brand più accattivante agli occhi dei migliori talenti, ma ne migliora anche la web reputation che oggi è fondamentale. I social oggi sono un jolly da utilizzare per qualsiasi attività aziendale, compresa la selezione del personale che deve passare attraverso la costruzione di relazioni e il coinvolgimento di potenziali candidati.
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Come si è evoluta la selezione del personale?
L’avvento dell’online e in particolare dei social ha letteralmente stravolto le modalità di selezione del personale. Fino a qualche anno fa le aziende davano appuntamento a decine di persone nello stesso giorno e nella stessa ora, per poi tenere dei colloqui individuali faccia a faccia per trovare il candidato più adatto.
Questa pratica in realtà non era così efficiente, poiché teneva impegnati i team delle risorse umane per ore intere distogliendoli dal vero core business dell’attività, ma soprattutto non sempre si trovavano le persone adatte a quel ruolo.
Oppure, peggio ancora, per la necessità di riempire un posto vacante che rischiava di tradursi in ulteriori perdite per l’azienda, venivano assunte persone che in realtà non avevano i requisiti per quel ruolo.
Questa modalità di assunzione, anche se persiste in alcune aziende, sembra appartenere alla Preistoria aziendale benché siano passate poche decine d’anni. Oggi impera invece il social recruiting, che invece consente di assumere il personale più adatto sfruttando i social network.
Il social recruiting è una modalità di selezione del personale che sfrutta i social network e che si è diffusa da qualche anno.
Fino a poco tempo fa le aziende utilizzavano i social nella fase di selezione principalmente per una questione di controllo. Nello specifico verificavano che quanto dichiarato dai candidati nel CV fosse coerente, tenendo conto delle loro esperienze e dei loro percorsi di studi.
In alcuni casi si prestava attenzione anche alla condotta del candidato, cioè che non fosse stavo coinvolto in liti con i superiori e che non avesse pubblicato commenti offensivi o negativi nei confronti dei suoi ex datori di lavoro.
Oggi però il social recruiting serve principalmente per identificare i professionisti più in linea con i requisiti richiesti, ma anche per condividere la mission e la vision aziendale.
In questo modo i brand costruiscono da subito un rapporto con i candidati, mostrando il volto umano dell’azienda ma anche promuovendo la cultura e la filosofia aziendale.
I candidati possono anche compilare dei form e dei moduli che restano nell’archivio del database aziendale, per poi essere consultati in un secondo momento.
Il social recruiting risulta molto più efficace e meno dispendioso in termini di tempo e di risorse.
Come già accennato per i vecchi colloqui di lavoro le aziende dovevano impiegare i loro team di selezione del personale per giornate intere, sottraendo elementi preziosi alla produttività aziendale.
Venivano poi selezionati decine di candidati con colloqui rapidi di 5-10 minuti, senza riuscire a inquadrare perfettamente le persone più indicate per quel ruolo.
Infine si doveva procedere ad una seconda fase di scrematura, fino alla scelta del profilo ritenuto più indicato. Un processo lungo che non sempre portava i risultati sperati.
Oggi tutti questi passaggi vengono bypassati con la selezione online del personale, ritenuta una pratica più efficace e conveniente.
Le aziende risparmiano tempo, risorse ed energie e possono filtrare in anticipo i CV che non corrispondono ai requisiti richiesti.
Si procede poi al colloquio finale, che può svolgersi online oppure fisicamente. La situazione però in tal caso è molto diversa: non si fanno decine di colloqui a persone che si presentano anche senza avere alcun requisito, ma solo 4-5 colloqui con persone già scremate e che hanno dimostrato di avere i requisiti di base.
I canali da usare e il tone of voice da utilizzare
Il social recruiting consente anche di costruire il proprio personal branding, dando un’impronta chiara e distintiva all’azienda.
Il tone of voice da usare deve essere più o meno uguale, per dare un senso di continuità e consentire di identificare subito la tipologia di comunicazione di quell’azienda. Tuttavia, a seconda dei social, si può avere un approccio diverso.
Per Twitter il linguaggio dovrebbe essere conciso e professionale, per arrivare subito al punto senza troppi giri di parole.
Su LinkedIn, il social per eccellenza per instaurare nuove relazioni lavorative, è opportuno usare una comunicazione elaborata e istituzionale.
Su Facebook e Instagram, social più “freschi”, si può usare uno stile più personale e diretto.
La comunicazione dipende dal social che a sua volta va scelto in base alla propria azienda. Benché è consigliabile usare tutti o quasi i social, un’azienda che produce abbigliamento streetwear per giovani e adolescenti troverebbe il suo habitat naturale su un social giovanile come Instagram.
Chi invece produce capi d’abbigliamento per professionisti e manager dovrebbe usare un social come LinkedIn, che dà un’immagine più professionale e formale.
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