La moda è in continua evoluzione e l’aumento della domanda spesso mette in difficoltà le aziende fashion retail per ciò che riguarda le modalità di gestione dell’offerta di mercato.
Di stagione in stagione, le imprese sentono il bisogno di trovare quel qualcosa che riesca a valorizzare le loro collezioni, per differenziarsi dalla concorrenza ed attirare lo sguardo dei clienti.
Proprio per appagare questa necessità, in molte scelgono di seguire le fasi produttive del pronto moda abbigliamento.
Ma in cosa consiste questo tipo di attività? Scopriamo insieme nel nostro articolo.
Il pronto moda nel dettaglio
Il pronto moda, chiamato anche fast fashion, è una specifica modalità produttiva nel campo dell’abbigliamento.
Essa è caratterizzata da diverse fasi, che sono:
- Ricerca, ovvero l’analisi del settore di riferimento;
- Progettazione dell’articolo, che può essere fatta sia in formato cartaceo attraverso un cartamodello sia per mezzo del CAD (Computer Aid Designed);
- Realizzazione di un prototipo;
- Analisi del prototipo;
- Aggiunta di eventuali modifiche alla produzione dell’articolo;
- Produzione seriale del modello;
- Trasporto e consegna ai punti vendita.
I produttori di capi pronto moda ingrosso seguono principalmente le fasi di progettazione, campionatura, taglio e spedizione, lasciando a terzi i processi intermedi.
Generalmente, queste fasi produttive, in un’impresa di moda tradizionale, si svolgono in un arco temporale della durata media di 6 mesi.
Invece, nelle aziende pronto moda le tempistiche si riducono, permettendo di terminare tutte le operazioni produttive in 2/3 settimane, con un riassortimento continuo e veloce degli scaffali.
In passato, questo tipo di modalità produttiva era associato soprattutto ad una fascia di prodotti di scarsa qualità e a bassi prezzi.
Oggi, invece, questo legame si è dissolto, in quanto un numero sempre maggiore di importanti aziende del settore fashion ha deciso di sfruttare il pronto-moda tessuti.
Il pronto moda in Italia
Il pronto-moda nasce all’inizio degli anni ’70, durante il passaggio dall’alta moda parigina al pret-a-porter e, in poco tempo, diventa un elemento caratteristico della nostra epoca.
In Italia, il pronto moda arriva grazie ad una serie di laboratori produttivi del mantovano e del cremonese che, inizialmente, hanno reso Milano la capitale di questa attività.
Col passare del tempo, però, la produzione si è poi spostata più a sud, trovando a Prato il suo nuovo cuore pulsante.
Oggi, il pronto moda è diventato un must nel nostro Paese, tanto da rendere l’espressione “Made in Italy” l’equivalente di ricerca, originalità ed esperienza nella produzione moda, dove l’abbigliamento diventa un vero e proprio strumento espressivo, attraverso il quale ognuno è in grado di creare ed esprimere qualcosa di sé.
Pronto moda: i vantaggi
Nel settore fashion retail, il pronto moda è la modalità produttiva più capace di accogliere, in maniera unica e speciale, la veloce mutevolezza del comportamento di acquisto degli utenti.
Ad esempio, nel pronto moda donna è possibile definire una declinazione moderna della moda, che guarda le linee guida stilistiche prevalenti di una stagione, le trasforma e fa sì che tali tendenze arrivino il più presto possibile sul mercato, a prezzi accessibili.
Inoltre, la riduzione dei tempi di realizzazione di un prodotto (come può essere quello di pronto moda uomo) evita la necessità di avere grosse quantità di capi a magazzino, annullando il rischio di determinare invenduto di grosse dimensioni.
In più, vi è la possibilità di lasciare da realizzare una fase della lavorazione ad altre aziende, aumentando le opportunità di lavoro nel settore, così come, con il diffondersi della tecnica dei camerini virtuali che permettono ai clienti, ancor prima della realizzazione fisica dei capi, di vedere in modo realistico l’effetto sulla propria persona, si può indirizzare la produzione delle imprese fashion retail solo sugli articoli di maggiore successo, evitando così inutili sprechi di risorse.