Negli ultimi anni il panorama del retail ha subito profondi cambiamenti, alimentati da nuove tecnologie e da un contesto economico e geopolitico sempre più complesso. Ma quali innovazioni stanno davvero guidando questa trasformazione? Una recente indagine condotta da Havas ha svelato che il 79% dei rivenditori ritiene che l’Intelligenza Artificiale (IA) sarà la chiave per rivoluzionare il settore nei prossimi anni.
Tuttavia, con solo il 46% degli operatori internazionali che già ne fa uso, il cammino sembra ancora lungo e non privo di sfide. In questo articolo esploreremo le strategie di investimento, i principali ambiti di applicazione e le questioni etiche legate all’IA, delineando un quadro di come i retailer stiano cercando di adattarsi e prosperare in un’epoca di grande cambiamento.
Indice
L’Intelligenza Artificiale nel retail: promesse e realtà
Dalla ricerca è emersa chiaramente l’importanza attribuita all’IA nel futuro del commercio: quasi l’80% dei rivenditori intervistati vede l’Intelligenza Artificiale come una tecnologia rivoluzionaria. Tuttavia, l’adozione rimane bassa: soltanto il 54% la integra effettivamente nei propri sistemi.
La riluttanza ad adottare l’IA potrebbe essere legata ai costi, alla mancanza di competenze o alle difficoltà di integrazione nei sistemi aziendali già esistenti. Nonostante ciò, l’IA si piazza al secondo posto tra le tecnologie considerate più promettenti, con il 74% dei rivenditori che la vede come un’opportunità di crescita, sebbene al di sotto delle consegne più rapide, considerate un elemento prioritario per il 93% degli intervistati.
Dove puntano i rivenditori: investimenti e innovazioni
L’indagine di Havas rivela un dato interessante: il 38% dei rivenditori vede nella tecnologia digitale il principale ambito d’investimento, il 30% punta sull’innovazione di prodotto e un altro 28% investe in IA. Al contrario, il clamore mediatico intorno a tecnologie come il metaverso, gli NFT e la realtà aumentata sembra diminuire, con solo il 15% dei rivenditori che vede queste soluzioni come prioritarie. Questa tendenza evidenzia una crescente attenzione verso soluzioni digitali pratiche e di immediato ritorno sull’investimento, un fattore cruciale in un contesto di mercato globale sempre più competitivo.
L’IA: una risorsa in sviluppo per il retail
Attualmente, l’Intelligenza Artificiale viene utilizzata in modo specifico da un gruppo limitato di retailer, per lo più sotto forma di chatbot (58%) e strumenti di previsione marketing (34%). Soluzioni come le raccomandazioni di prodotto personalizzate (23%) e la gestione predittiva delle scorte (22%) vengono adottate più timidamente, segno che l’IA è ancora vista come un supporto piuttosto che una colonna portante. Solo il 14% dei retailer considera l’IA come parte centrale della propria strategia, evidenziando una fase di esplorazione che caratterizza molte imprese.
Gli ambiti più promettenti riguardano principalmente il miglioramento dell’efficienza operativa (45%) e la riduzione dei costi (38%), seguiti dall’ottimizzazione delle informazioni sui prodotti (31%). Tuttavia, molti rivenditori non riescono ancora a capitalizzare sull’IA in termini di vendite o di soddisfazione del cliente, con solo il 29% che osserva un aumento nelle conversioni e il 28% nella customer satisfaction.
Le sfide dell’IA: costi, competenze e dati
Nonostante i benefici potenziali, l’adozione dell’IA è rallentata da ostacoli significativi. Il 36% degli intervistati cita i costi elevati come un problema, mentre il 35% evidenzia una carenza di competenze interne. L’IA richiede infatti una gestione sofisticata dei dati, e l’assenza di informazioni di qualità rappresenta un ulteriore ostacolo per il 16% dei rivenditori. Vincent Mayet, CEO di Havas Commerce, sottolinea l’importanza dei dati nella costruzione di un sistema di Intelligenza Artificiale efficace, affermando che chi è indietro nella gestione dei dati sarà anche quello che troverà maggiori difficoltà a trarre beneficio dall’IA.
Etica e IA: un equilibrio delicato
Un’area critica per il futuro dell’IA nel retail riguarda le questioni etiche e la trasparenza, soprattutto alla luce dell’attenzione crescente verso la sostenibilità e la moda green. Oltre il 55% dei rivenditori menziona la protezione della privacy e dei dati come principale preoccupazione, mentre il 40% sottolinea il problema della responsabilità in caso di errori dell’IA. Questi aspetti sono accompagnati da un crescente timore per la sostituzione dei lavoratori: il 35% degli intervistati ritiene che l’IA porterà alla perdita di posti di lavoro, anche se un 43% prevede una loro trasformazione.
La trasparenza dei sistemi IA è un altro elemento su cui si concentra l’attenzione dei retailer. In un contesto in cui le aziende leader nel settore dell’IA provengono in gran parte da Stati Uniti e Cina, il 31% degli intervistati è preoccupato per la dipendenza dai giganti internazionali della tecnologia e per la difficoltà di garantire una piena conformità alle leggi locali.
Strategie di adattamento per tempi incerti
Il contesto economico attuale, caratterizzato da inflazione e tensioni geopolitiche, ha portato i retailer a rivedere le proprie strategie di adattamento. Per il 59% degli intervistati, l’inflazione non ha ancora raggiunto il picco, e il 46% afferma che la situazione economica rappresenta una sfida maggiore rispetto ai rischi tecnologici. In risposta a queste pressioni, il 76% dei retailer punta a diversificare le fonti di reddito, mentre il 72% si affida all’aumento dei prezzi e il 67% cerca di ridurre i costi operativi. L’offerta di programmi di fidelizzazione diventa centrale, con il 61% delle aziende che investe in questa strategia per mantenere la clientela.
Nel complesso il report di Havas offre una panoramica chiara dei movimenti del settore retail, che si trova di fronte a decisioni cruciali e a un rapido cambiamento nelle priorità tecnologiche. L’IA emerge come una risorsa di grande potenziale, seppure accompagnata da sfide complesse e da implicazioni etiche ancora da risolvere.
Tuttavia è evidente come, con una gestione oculata, l’Intelligenza Artificiale potrebbe diventare un pilastro del commercio del futuro, offrendo ai retailer nuove strade per soddisfare clienti sempre più esigenti in un mercato in continua evoluzione.
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